Oggi è stato annunciato il Decreto Lavoro 2013. La parte alla quale è stata data maggiore risonanza riguarda le agevolazioni per l'assunzione di persone "di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, che rientrino in una delle seguenti condizioni:
a) siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
b) siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale;
c) vivano soli con una o più persone a carico." (Art.1, comma 2).
Poiché deve valere solo una delle tre condizioni, lo scopo sarebbe di favorire chi è disoccupato da più di sei mesi, chi si è fermato alla scuola secondaria di primo grado (la vecchia "licenza media") e chi ha un lavoro non regolare ma vive da solo o con più persone a carico (e quindi che non lavorano).
Più in avanti vengono riportate anche le cifre stanziate: 750 milioni per il periodo 2013-2016, di cui 500 per le regioni del Mezzogiorno e 250 per le restanti, con chiare indicazioni su come queste verranno elargite in questi tre anni (Art.1, comma 12): in particolare, 100 per il Mezzogiorno nel 2013 e 48 per le altre regioni. Lo scopo dichiarato è di arrivare a "duecentomila nuove assunzioni a tempo indeterminato", in particolare tra le persone appunto tra i 18 e i 29 anni residenti nel Mezzogiorno.
A parte che qualcuno potrebbe obiettare sul perché queste categorie e non altre, ma per me lo scopo non si raggiunge così, e per un semplice motivo: un imprenditore non assume a tempo indeterminato solo perché non paga i contributi per i primi 18 mesi, ma se sa che nei tempi futuri avrà un numero di ordinativi per i quali saranno necessari più lavoratori di quanti ne abbia al momento. Di questi tempi è proprio questo il problema: la mancanza di commesse per le aziende, che sul breve periodo possono essere stimolate solo tramite intervento pubblico (per ora non in vista, data la cronica mancanza di soldi, su cui comunque si potrebbe discutere) o da una rinnovata fiducia per il futuro per il lungo termine. Tutto il resto sono solo palliativi.
Inoltre, sempre nello stesso decreto, si annuncia il rinvio dell'aumento dell'IVA per altri tre mesi, soldi che però arriveranno comunque dall'aumento degli acconti di IRPEF e IRES. Insomma, si dà con una mano e si prende con l'altra, e sempre ai danni delle attività produttive: in questo periodo di crisi di lavoro, invece di agevolare gli investimenti per produrre occupazione li si disincentiva, e non si va a toccare tutte quelle risorse lasciate improduttive (interessi bancari, dividendi azionari, investimenti finanziari in genere) o quelle non riutilizzate per la collettività (case non di residenza sfitte etc.).
Insomma, come ho scritto su Twitter, questo più che un decreto lavoro mi sembra una truffa, un giocare a rimandare per tirare a campare: ma in attesa di cosa? Siamo davvero convinti che il risultato delle elezioni federali tedesche di settembre (qui gli ultimi sondaggi) porterà alla possibilità di spendere e spandere? Non abbiamo comunque il margine per fare altro debito, non so se un suo aumento significativo per rilanciare l'economia sarà coperto da copiose sottoscrizioni: volete prenderci in giro? Per dirla con i Queen, "Non mi prendete in giro", e con questa canzone vi auguro una buona notte.
Oh Steve, mi è venuta in mente un'altra cosa...quasi sempre un'azienda assume a tempo indeterminato una persona dopo il periodo di prova o comunque dopo che questa ha avuto un contratto a tempo determinato per la stessa azienda...quindi mi chiedo...come fanno ad applicare il primo punto, dove si dice che il gggiovane deve essere privo di un impiego regolarmente remunerato da almeno 6 mesi? Cosa fanno? Mandano a casa tutti quelli bravi, ma che stanno finendo il contratto a tempo determinato con l'azienda, per prendere nuove persone solo per ricevere i finanziamenti?
RispondiEliminaNo, via, ci pigliano pe' ì culo alla grandissima.