lunedì 29 luglio 2013

Cortometraggi animati nipponici

L'estate è da sempre la stagione televisiva dell'amarcord: repliche di vecchie serie televisive, film o programmi del passato di successo sono all'ordine del giorno. Il digitale terrestre, con il suo proliferare di canali (spesso inutili), ha recentemente ingigantito tale fenomeno, riempiendo l'etere di ogni genere di antichità televisive.
Qualche sera fa ho notato che uno dei canali Mediaset sta riproponendo tutte le puntate di Holly e Benji, cartone giapponese del 1983 e quindi mio coetaneo.
Quando Mediaset non era un ramo distinto di Fininvest collocato in borsa e Berlusconi voleva conquistare le menti degli italiani, i cartoni giapponesi catturavano l'attenzione dei bambini così come gli uomini adulti erano conquistati dai primi programmi con le donne scollacciate (Colpo Grosso e Drive In, anche quest'ultimo nato nel 1983) e le donne dalle telenovelas (nel 1994 Beautiful passa da Rai 2 a Rete 4).
Voglio tranquillizzare le lettrici e i lettori: in questo post non vi annoierò con analisi socio-politiche da quattro soldi su come l'impero televisivo di Berlusconi, oggi e nel passato, sia la colonna portante dell'egemonia culturale berlusconiana: oggi mi dedicherò all'amarcord.
Si può capire come l'onda lunga dei cartoni giapponesi sia stata travolgente se si pensa a quante generazioni di bambini, giocando a calcio al campetto, abbiano urlato, al momento di concludere in porta, frasi sconclusionate tipo "Tiro della Tigre" o "Tiro del Falco": così erano chiamati i colpi segreti degli attaccanti di Holly e Benji che, quando volevano essere sicuri di fare gol, ricorrevano a queste armi. Palloni che sfondano la rete e fanno buchi nelle pareti sfidando ogni legge della fisica, acrobazie che neanche gli stuntmen più spericolati (sotto un esempio della mitica "Catapulta infernale") sono baracconate che ogni maschio tra i 18 e i 35 anni conosce a memoria.


La cosa però non riguarda solo gli uomini: anche le donne venivano plagiate dai cartoni dedicati alla pallavolo, in ordine cronologico Mimì e la nazionale di pallavolo e Mila e Shiro due cuori nella pallavolo. Palloni che diventavano ovali per la velocità fino, a volte, ad infiammarsi, salti come neanche una pulce e allenamenti crudeli (a delle compagne a cui sanguinavano le mani e che si lamentavano per il dolore Mimì rispose "Deve fare male", per non parlare poi di Mr. Diamond che picchiava le giocatrici con un bastone di bambù) hanno spinto molte ragazzine ad appassionarsi alla pallavolo, e chissà, magari i trionfi internazionali delle nostre pallavoliste hanno origine da questi cartoni.
Potrete ben capire quindi la tenerezza che ho provato nel rivedere il cappellino di Benji con scritto W. Genzo (il suo vero nome giapponese) sullo schermo del mio televisore.
Le conclusioni di questo post? Chi è cattivo potrà pensare "Ma guarda questo, conosce anche le puntate dei cartoni per bambine", chi invece è più sensibile si unirà al mio coro: "Due sportivi, due ragazzi, per il calcio sono pazzi...". 


P.S.: in onore alla mia dolce compagna, vi propongo la prima puntata del doppiaggio in triestino di Holli e Benji: una cosa un po' locale, ma non potevo non pubblicarla, vista poi la presenza di Zurota in questo blog ;)


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