lunedì 4 marzo 2013

Domande di finanza

Chi mi segue su FB ha visto che in questi giorni discuto/polemizzo/aizzo/rompo le palle ai grillini.

Ad uno sabato ho promesso di rispondere ad alcune domande:
1) i soldi "digitali" sono reali?
2) quantificare la ricchezza delle famiglie italiane e dove sono


Inoltre la domanda generale è "ma questo sistema si morde la coda?". Come sempre le domande generali sono quelle più difficili, ma ora anche se un po' di fretta provo a rispondere.



Prima domanda.

Questa presumo trae spunto dall'avversione all'Euro dei grillini - nel programma c'è il punto "referendum sull'Euro" che io considero sbagliato sia perché sono un convinto europeista, sia perché l'adesione all'Euro è stata formalizzata tramite trattati internazionali che non possono essere oggetto di referendum abrogativo. Ma questa è un'altra polemica.

Presumo che la domanda di fondo è se sia meglio tornare al gold standard (emissione di moneta legata al valore delle riserve auree di un paese e convertibilità della moneta in oro). Oggi le monete non sono ancorate ad alcun bene reale, ma sono basate sulla fiducia che il paese o area economica che emette la moneta sarà in grado di mantenere il valore della moneta. Quello che fa perdere valore alle monete è l'inflazione e la svalutazione, due concetti diversi, ma intrinsecamente legati (tralascio i dettagli per motivi di tempo/spazio).

L'oro è una merce dal prezzo molto volatile, negli ultimi anni il prezzo è triplicato. Inoltre il prezzo è denominato in USD. Divagazione storica: nel 600 la Spagna ha sofferto molto per un'impennata dell'inflazione per colpa dell'eccesso di oro in arrivo dal Sud America. Altra cosa: l'oro non ha un valore reale. Anche l'oro ha un valore, perché l'umanità ha deciso che ha valore, perché luccica. È una convenzione. Quindi secondo me emettere moneta legata all'oro o sulla fiducia è meglio la fiducia, la ritengo più reale. Inoltre se leghi l'emissione di moneta alla quantità di oro in circolazione, la crescita economica potrebbe essere ostacolata dalla mancanza d'oro.


Seconda domanda

Cito dal Supplemento del Bollettino di Bankitalia:

Alla fine del 2011 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a circa 8.619 miliardi di euro, corrispondenti a poco più di 140 mila euro pro capite e 350 mila euro in media per famiglia.

Le attività reali rappresentavano il 62,8 per cento del totale delle attività, le attività finanziarie il 37,2 per cento. Le passività finanziarie, pari a 900 miliardi di euro, rappresentavano il 9,5 per cento delle attività complessive.


Alla fine del 2011 le attività finanziarie ammontavano a oltre 3.500 miliardi di euro, in contrazione a prezzi correnti rispetto a fine 2010 (-3,4 per cento). Quasi il 42 per cento era detenuto in obbligazioni private, titoli esteri, prestiti alle cooperative, azioni e altre
partecipazioni e quote di fondi comuni di investimento. Il contante, i depositi bancari e il
risparmio postale rappresentavano quasi il 31 per cento del complesso delle attività finanziarie;
la quota investita direttamente dalle famiglie in titoli pubblici italiani era pari al 5,2 per cento.
Le riserve tecniche di assicurazione, che rappresentano le somme accantonate dalle
assicurazioni e dai fondi pensione per future prestazioni in favore delle famiglie, ammontavano al 19,2 per cento del totale delle attività finanziarie (Fig. 6).



Bisogna fare attenzione ad analizzare questi dati: sembra che solo il 5.2% del debito sia posseduto dagli italiani. In realtà bisogna sommare anche i titoli detenuti da fondi pensione ed assicurazioni (19.2% della ricchezza e almeno il 50% è investito in titoli di Stato italiani).

Inoltre il 31% è "contante, i depositi bancari e il risparmio postale"; parte di questo viene investito in titoli di stato dalle banche e Poste.

Infatti guardando i detentori del debito italiano (circa 2,000 miliardi) si vede che solo il 35% è detenuto da investitori non residenti.

Una cosa importante da capire: i soldi che sono investiti da assicurazioni, fondi pensione e banche sono i soldi dei risparmiatori, ovvero delle famiglie!

Cosa fanno le assicurazioni? Incassano il premio assicurativo oggi, lo investono in attivi "sicuri" e poi pagano i danni o rimborsano le polizze vita. Quindi sono semplici intermediari. Uguale i fondi pensione.

E le banche? I risparmiatori versano i soldi sul conto ( i conti correnti sono una passività per le banche) e o li danni ai risparmiatori come mutui, alle imprese o investono in titoli sicuri, ergo titoli di stato.

Quando Grillo propone di ristrutturare il debito o non pagare gli interessi sta proponendo di spararsi nei genitali.

L'unico modo per pagare meno interessi è di dimostrare ai detentori dei titoli di Stato che lo Stato italiano persegue politiche fiscali "sane" e che sarà in grado di rimborsarlo. Lo spread non fa che segnalare il livello di (s)fiducia relativa rispetto alla Germania o Spagna (o qualsiasi altro paese), più è alto, maggiore è la sfiducia verso l'Italia.

Con una gestione sana del bilancio dello Stato si ridurrebbe anche l'ammontare totale del debito in circolazione. Ad esempio la cosa secondo me più importante e fattibile è la lotta all'evasione fiscale.

Il problema grave dell'Italia è la mancata crescita degli ultimi 20 anni. Ma le ricette per la crescita sono difficile e la svalutazione come si faceva con la Lira sono solo palliativi: come avere bisogno di una dieta e tagliarsi una gamba. Hai ridotto il peso, ma non puoi camminare. È poco lungimirante.

Non so se ho risposto alla domanda... in caso si commenti pure.

8 commenti:

  1. Eccellente Ota,
    io ho due domande a cui onestamente non trovo risposta (forse banale, e mi scuso in anticipo), e m'interessa la tua opinione:
    i) secondo te l'austerità è la scappatoia più papabile (ridurre il debito ad un livello tale da rendere un default impossibile) nel nome dello status quo (una EMU imperfetta) che eviti al più possibile la naturale progressione delle cose - BCE lender of last resort/mutualizzazione del debito/banking union/political union - oppure ha qualche fondamento economico al momento?
    ii) che fare mo con sta Italia che non cresce? svalutazione (interna) competitiva (ma tanto siamo alla frutta)? de-regolamentazione e liberalizzazione (ma con i lavoratori atipici che si fa)? lotta all'evasione (ma quanto ci si mette?)?
    Igor

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  2. Grazie Ivanovic ma le domande erano slegate dalle azioni di Grillo, nel senso che il sistema che tu descrivi perfettamente (credo) non avrà più futuro e nei prossimi 5-10-15 anni cambieranno molte cose.
    Riformulo la domanda e leggila con gli occhi del futuro:
    1. Se domani gli elettori del m5s ritirassero i loro soldi dalle banche e organizzassero la loro vita senza banche, (utenze,mutuo...) il sistema reggerebbe?
    2. Se un cittadino ha 200.000 euro (vende la casa, eredità. ..) e prende degli interessi (anche un semplice conto arancio...si...so che si può mettere max 50.000) chi e' che paga quegli interessi? Perché? (So del costo del denaro e tutto il resto ma la domanda e' più profonda/filosofica) cioè. ..come fa del denaro a produrre altro denaro? È sbagliato! Allora chiedo, a cosa serve il denaro?
    Grazie a chiunque abbia voglia di spiegarmi come e perché il sistema si sgretolera'...

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    1. vedo che ci stiamo spostando da fb a un blog serio (trattandosi di spuma e spritz...).
      Allora, provo a rispondere alle domande di Andrea
      1) se una parte della popolazione decidesse di non usare le banche, dovrebbe trovare un sistema alternativo per mandare avanti le interrelazioni economiche (estremamente complesse) del mondo contemporaneo. L'idea di tornare all'agricoltura (che peraltro mi risulta essere del tutto estranea a Grillo) oppure la cosiddetta teoria della decrescita sono boutade pericolose di chi non comprende le infinite interrelazioni tra parti diverse del sistema - e ognuna si regge sulle altre. Le banche: temo che potrebbero chiamarle in un altro modo, ma alla fine la funzione delle banche sarebbe ripristinata sotto mentite spoglie.
      2) il denaro NON produce altro denaro. Il denaro serve come mezzo di scambio piu' efficiente del baratto (spiegazione banale dirai, ma cosi' e').
      Qualsiasi investimento finanziario ha come contropartita un valore di una impresa (o di un investimento aziendale) oppure il lavoro di qualcuno che viene pagato con quel denaro.
      Se compri una azione di una azienda e il prezzo dell'azione aumenta e' perche' quell'azienda (che produce beni o servizi) e' solida e ha buone prospettive di crescita (piano di investimenti, tecnologia, management, ecc.).
      Quando lo stato paga interessi sul debito e' perche' non avendo sufficienti entrate (tasse) con quel debito ha pagato o deve pagare gli stipendi dei suoi dipendenti (insegnanti, medici, magistrati, militari, amministratori, ecc.).
      Gli interessi che vengono pagati sono la controparte del "tempo" del prestito (a copertura dell'inflazione) e del rischio che il debitore scompaia. La cosiddetta speculazione o non e' veramente tale oppure e' un gioco a somma zero di cui nella vulgata si guarda solo a chi si arrichisce (tipicamente esperti di finanza), ma ci si dimentica di chi ha perso (tipicamente gli stessi esperti di finanza).
      Il fatto che ci siano truffatori e' certamente una malattia del sistema, ma cosi' e' anche per i ladri e gli assassini (ossia, e' purtroppo parte della natura umana, non colpa specifica del "sistema" - poi in questo campo si dovrebbe fare di meglio, ma parliamo di aggiustamenti al "sistema").

      Insomma dubito fortemente che il sistema si sgretolera', forse l'Italia potrebbe fallire davvero (e Grillo potrebbe essere il detonatore), ma non per questo il "sistema" salta in aria... credo che gli italiani perderebbero almeno la meta' del loro benessere attuale, con inflazione molto elevata e altissima disoccupazione. Ma il sistema e' ormai integrato a livello globale e non saltera' a causa di una Italietta sul lastrico (anzi, qualche investitore straniero finira' per fare ottimi affari).

      Inutile dire che queste spiegazioni sono over-simplified .... Non credo sia possibile spiegare questi punti in poche righe, ma se ci inviti a cena, tra me e Ivanovic credo che potremmo provarci...

      PS sottoscrivo la frase dell'autore del blog "Quando Grillo propone di ristrutturare il debito o non pagare gli interessi sta proponendo di spararsi nei genitali."

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  3. Ivan ma come fai a dire che la fiducia è più reale del prezzo dell'oro? Per esempio: l'oro è un bene reale, ed è un bene perché quasi tutta la gente del mondo crede che sia prezioso. L'euro, invece, è un bene perché tutta la gente del mondo crede nell'Europa. Ora, in Italia manca poco e torna al governo un tizio che tutto il mondo ritiene incapace di ripagare un debito. Altri stati non se la passano un gran che. La fiducia mi sembra un concetto molto labile. Inoltre, dall'altra parte, è un concetto estremamente manipolabile. Chiunque sia dotato di sufficiente potere di influenza delle opinioni, di carisma, lo può pilotare. Non è forse perché si è inspiegabilmente riconquistato la fiducia degli italiani che il tizio di cui sopra ha quasi rivinto le elezioni?
    A me pare evidente che agganciare la ricchezza di una nazione a qualcosa di così aleatorio sia rischioso.

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  4. Non ho capito perché è risultato unknown, ma il commento di sopra è mio!

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  5. Grazie dei commenti, rispondo appena possibile a tutti e tre. Ora vado a nanna.

    viva!

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    1. a proposito del tuo seguente commento "l'adesione all'Euro è stata formalizzata tramite trattati internazionali che non possono essere oggetto di referendum abrogativo". Ovviamente anche io mi chiedevo perche' Grillo continuasse a proporre una cosa che sicuramente sa che la Costituzione non gli consentirebbe di fare... ieri mi sono dato una risposta.... lui si riferisce ad un referendum sul web, che poi ove vinto (e dal web lui puo' "ricevere" la risposta che vuole...) gli darebbe la legittimazione politica di proporlo in parlamento. Se poi in quel parlamento lui avesse la maggioranza....

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  6. Non so cosa è peggio, proporre un referendum che non si può fare o fare un referendum interno (e controllabile) per andare a discutere con l'Europa di uscire. La cosa mi suona un po' pericolosa. Gli italiani erano sempre molto europeisti, non so quanto sia cambiata la percezione delle realtà a causa delle sparate di Grillo&Berlusca contro l'Euro.

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