Ieri sera, come ogni venerdì sera, mi sono dato ad una "serata La7", canale che guardo sempre con grande piacere. Il venerdì comprende Crozza con il suo programma e poi Enrico Mentana, che pur di passare meno tempo possibile a casa (sarà perché la moglie è friulana, direbbe Zurota?) si inventa una trasmissione di politica il venerdì in seconda serata (orario tradizionalmente impossibile per questo genere di proposta) in cui intervista prima Grillo (la scorsa settimana) e poi invita Renzi in studio (ieri): non immagino la vita di coppia dei due...
Ma scherzi a parte, ho sentito l'esigenza di questo post perché Crozza, nella sua imitazione di Napolitano, ha scherzato sul cliché dei tedeschi privi di passione con una battuta sull'Inno alla Gioia, che oltre a essere inno dell'Unione Europea è pure un unicum musicale, essendo la prima sezione cantata mai inclusa in una sinfonia (la nona, di Beethoven). La mia reazione immediata è contenuta nel tweet che segue.
Ora #crozza mi fa innervosire: l'inno alla gioia di Beethoven algido? "Alle menschen werden Brüder, wo dein Sanfter Flügel weilt".
— Steve Della Mora (@stevedm83) 28 Marzo 2014
A parte gli strafalcioni di tedesco (Menschen, come tutti i sostantivi, in tedesco va con la lettera maiuscola, mentre sanfter, aggettivo, con la minuscola), ho scelto non a caso queste parole. L'inno alla gioia infatti è stato scelto come inno d'Europa per un motivo: basta leggerne il testo, che in fondo (e qui userò per l'ultima volta questo termine) rappresentano un esempio altissimo di politica. Basta considerare che in realtà Schiller, che ne è l'autore, aveva inizialmente dedicato questo inno alla libertà (Freiheit, in tedesco), per poi ripiegare sulla gioia (Freud, in tedesco), che poteva garantire una buona sostituzione anche dal punto di vista metrico e non sarebbe incorsa nelle ire della censura dell'epoca.Ricordandosi di ciò, le sue parole, anche nella versione musicata di Beethoven, acquisiscono una nobiltà enorme. Pensiamo solo agli ultimi quattro versi della prima strofa (da me parzialmente citati nel mio tweet):
Originale Mia traduzione
Deine Zauber binden wieder Le tue magie uniscono di nuovo
Was die Mode streng geteilt; Ciò che la moda ha tenacemente diviso;
Alle Menschen werden Brüder, Tutti gli uomini diventano fratelli,
Wo dein sanfter Flügel weilt. Laddove la tua ala soave si posa
I versi centrali sono stati modificati da Beethoven, ma il senso era quello anche nell'originale di Schiller. Ora, la libertà è qualcosa che unisce, in barba a tutte le consuetudini (la moda, nel testo originario) che ci dividono. Essa può esserci perciò solo con la fratellanza: se devo pensare a una risposta all'individualismo neoliberista oggi dominante, cosa c'è di meglio di queste parole? La libertà non è nulla se non è goduta da tutti e non è con tutti condivisa, e questo Schiller lo diceva 200 anni fa.
Freude trinken alle Wesen Gioia bevono tutte le creature
An den Brüsten der Natur; Dai seni della natura
Alle Guten, alle Bösen Tutti i buoni, tutti i malvagi
Folgen ihrer Rosenspur. Seguono il suo sentiero di rose.
Küsse gab sie uns und Reben, Ci ha dato baci e vigneti,
An den Brüsten der Natur; Dai seni della natura
Alle Guten, alle Bösen Tutti i buoni, tutti i malvagi
Folgen ihrer Rosenspur. Seguono il suo sentiero di rose.
Küsse gab sie uns und Reben, Ci ha dato baci e vigneti,
Einen Freund, geprüft im Tod; E un amico provato fino alla morte.
Wollust ward dem Wurm gegeben, La lussuria è stata riservata al verme
Und der Cherub steht vor Gott. e il Cherubino sta di fronte a Dio
Wollust ward dem Wurm gegeben, La lussuria è stata riservata al verme
Und der Cherub steht vor Gott. e il Cherubino sta di fronte a Dio
Altre bellissime parole: la libertà è un frutto destinato a tutti, e che tutti perseguono naturalmente (tesi purtroppo non sempre vera, ne ho già discusso in precedenza). Attenzione però, essa non è banalmente il fare ciò che si vuole cedendo agli istinti più bassi, ma qualcosa che ci avvicina alla parte migliore di noi.
Originale Mia traduzione
Froh, wie seine Sonnen fliegen Felici, come i suoi astri volano
Durch des Himmels prächt'gen Plan, Attraverso la sontuosa volta del cielo,Laufet, Brüder, eure Bahn, Percorrete, fratelli, la vostra via,
Freudig, wie ein Held zum Siegen. Gioiosi, come un eroe al trionfo.
Seid umschlungen, Millionen! State abbracciati, o milioni!
Diesen Kuß der ganzen Welt! Questo bacio (vada) al mondo intero!
Brüder, überm Sternenzelt Fratelli, lassù nella volta celeste
Muß ein lieber Vater wohnen. Deve vivere un padre amorevole.
Ihr stürzt nieder, Millionen? Vi inginocchiate, o milioni?
Ahnest du den Schöpfer, Welt? Intuisci il tuo creatore, o mondo?
Such' ihn überm Sternenzelt! Cercalo al di sopra della volta celeste!
Über Sternen muß er wohnen. Deve vivere sopra le stelle.
La libertà in questi versi permette di volare alti e felici, ed è tale che un dono così grande agli uomini può averlo fatto solo un Dio, e proprio questo regalo ci permette di intuirne la presenza. Per questo la libertà non è accondiscendere ai bassi istinti, ma puntare in alto e percepire così quanto di più grande e divino ci sia nel mondo. Tutta questa religiosità a me non piace, ma in fondo, non si può intendere nel senso che la libertà è ciò che ci tira fuori la parte migliore di noi? In fondo, già Kant faceva un parallelo tra il cielo stellato e la nostra legge morale.
Nella nona sinfonia infine non compare quest'ultima strofa, che però voglio riportare perché è la perfetta conclusione su cosa sia la libertà (ricordatevi, l'ode era originalmente dedicata a essa).
Originale Mia traduzione
In der ewigen Natur. nell'eterna natura.
Freude, Freude treibt die Räder La gioia, la gioia aziona gli ingranaggi
In der großen Weltenuhr. Nel grande orologio del mondo.
Blumen lockt sie aus den Keimen, Fa sorgere i fiori dai germogli
Sonnen aus dem Firmament, Gli astri dal firmamento,
Sphären rollt sie in den Räumen, Muove le sfere celesti
Die des Sehers Rohr nicht kennt. » che il cannocchiale non conosce.
Insomma, la libertà è ciò che anima il mondo, che lo fa andare avanti: senza di essa ciò che conosciamo non esisterebbe, è l'anelito che ci pervade e che ci va vivere.
Chi legge queste parole capisce che questo inno è tutto, tranne che algido: è una delle vette più grandi della storia dell'umanità, figurarsi poi se cantato come nel video che segue.
E per concludere con una battuta, rinnovo un concetto con un video: la libertà non è solo fare quel cavolo che ci pare.
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