La gente che lavora in finanza è per certi versi come una setta che usa un linguaggio costruito apposta per non far capire quello che dice e allo stesso tempo sembrare degli scienziati. Quando la parola "spread" ha iniziato ad essere sulla bocca di tutti la setta si è sentita un po' defraudata: come osano i comuni mortali usare il nostro gergo? Oltre a questo spesso era usato a sproposito - l'ultimo esempio è ovviamente il celebre "che ce frega dello spread".
Ora, cosa significava al novembre 2011 avere uno spread di 500 punti base? La cosa è molto semplice. Anzi, sul mercato si chiama proprio così: “the simple rule”.
Dividete 500 punti base per 100, per avere il dato percentuale: 5%.
Poi, ecco “la regola semplice”: dividete 5% per quello che vi aspettate
di perdere da un fallimento dello stato italiano. Supponiamo che sia il
60% . Ottenete: 5% diviso 60% uguale a 8,33%. Ora, se la misura dello spread
è riferita a titoli o Cds a 5 anni, andate su un foglio Excel, e in una
cella mettete il calcolo: “=1 – exp(–0,0833*5)”. Nella cella comparirà
un numero: 34,0649%. Ecco cosa significa lo spread. E’ un termometro che
ti dice: tra 5 anni hai il 34% di probabilità di essere morto.
Non mi carica il pezzo di Moody's :)
RispondiEliminaperché l'impiegato di Moody's che ha caricato il file l'ha chiamato *.ashx invece di *.pdf. Ho riparato il linko, ora dovrebbe fungere.
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