domenica 27 aprile 2014

CH e UK, patrie di sport meravigliosi

Chi tra i lettori di questo blog mi conosce sa che mi sono recentemente trasferito in Gran Bretagna per motivi di lavoro.
La cosa paradossale è che anche in questo cambio di residenza continuo ad essere collegato alla Svizzera e a Wiedikon, il quartiere di Zurigo più bello che c'è (almeno a detta mia e di Zurota): la compagnia per cui lavoro è elvetica, e il mio diretto superiore ha l'ufficio a 350 metri dalla mia ultima residenza zurighese, nella stessa via del già citato co-blogger.
I legami tra i due paesi però non finiscono qui. Entrambi hanno una croce sulla loro bandiera, e anzi, il vessillo del Regno Unito è una sovrapposizione delle croci presenti su quelli delle sue "regioni" costituenti (Inghilterra, Galles, Scozia: l'Irlanda del Nord non aveva bandiera prima di adottare quella nazionale); in tutti e due i paesi l'importanza del settore finanziario è enorme; le loro sigle sono composte da due lettere, come ci ricorda il titolo di questo post; i loro abitanti spesso tra loro parlano inglese (so di casi in cui svizzeri provenienti da due comunità linguistiche differenti preferiscono parlare tra loro inglese piuttosto che una delle loro due lingue).
Non sono queste però le cose per me più importanti, anche perché sono facilmente confutabili: i paesi europei con delle croci sulla loro bandiera sono parecchi, il settore finanziario ormai è importante ovunque, la sigla è una scelta arbitraria (basta prendere SUI, come si fa spesso, anziché CH) e chiunque abbia sentito uno zucchino parlare inglese sa che si esprime in tutto tranne che nella lingua di Sua Maestà la Regina Elisabetta II. Andiamo quindi alle cose serie: entrambi questi paesi sono patria di sport meravigliosi, ingiustamente non compresi nelle discipline olimpiche.
La Svizzera, che tra l'altro ospita a Losanna il Museo Olimpico, mi ha fatto innamorare grazie a competizioni sportive come questa,


volta a premiare il migliore atleta come nello spirito delle olimpiadi antiche, e quest'altra, dove invece l'abilità la fa da padrona, a simboleggiare l'uomo nuovo che non ha più nella forza bruta la sua caratteristica vincente ma l'intelligenza.


Anche la Gran Bretagna però promette bene, offrendo discipline che ben incarnano questi valori. Basti pensare al calcio gaelico,


che, avendo un regolamento che sembra un miscuglio di vari sport, richiede di sicuro molta intelligenza e include in se un'aggressiva componente di agonismo. Lo UK però va oltre, con discipline come il piede di ferro, aperte anche alle donne, a mostrare un'apertura culturale che la Svizzera, nei suoi sport tradizionali, ancora non mostra.


Insomma, sono sicuro che ci sarà comunque di che divertirsi, anche lontano dall'amata Wiedikon.