giovedì 31 gennaio 2013

Oggi!!!

Ricordiamo a tutti il grande incontro di oggi con i candidati esteri alle elezioni italiane.

Ce ne saranno 14: dal PDL & Lega (il leghista si è invitato all'ultimo momento e magnanimamente è stato accettato dal Comitato Organizzatore) al Partito Comunista.

La Spuma e lo Spritz appoggiano questa iniziativa, in particolare il rinfresco finale.



domenica 27 gennaio 2013

I BOT della Camusso

Fare sport mi àncora al divano e mi rende logorroico quasi quanto Steve.





Ho visto or ora che la Camusso ha detto:
"Le banche rivendono Bot ai cittadini usando veicoli spesso non trasparenti"
Non so se ridere o piangere. E non capisco di cosa stia parlando.

Cioè, non voglio difendere le banche, si trova subito una decina di argomenti per attaccarle, ma qui siamo alla commedia.

Avevo già segnalato che Vendola ed Igroia propongono una patrimoniale sui redditi (spero non serve spiegarlo ulteriormente: le imposte sul reddito colpiscono il reddito, la patrimoniale il patrimonio. Come confondere il moto con la statica). Ora questa. Perché mi incazzo?

Perché:
1) dimostra profonda ignoranza
2) se non sai di cosa parli, stai zitto
3) dimostrare tale ignoranza fa il gioco dei tuoi avversari - come puoi solo pensare di fare un dibattito con Monti o Giannino dicendo queste castronerie?
4) non sono concetti tanto difficili, li capisce un ragioniere
5) se voleva attaccare le banche aveva tantissimi altri argomenti - uno semplice, semplice: i costi. Come mai le banche italiane sono tra le più costose in Europa?

Per esempio la frase di Camusso tradisce un'ignoranza abbastanza grave. Basta chiedere ad un impiegato bancario o a qualcuno che ha un conto bancario che investe in cose semplici tipo i BOT. I BOT si comprano direttamente in asta (mercato primario) con commissioni bassissime o sul secondario dove si paga il costo impalpabile che il bid-ask spread (o denaro-lettera, differenza tra prezzo di domanda ed offerta). Di che veicoli parla sta donna? Non ho idea. Onestamente non riesco a pensare a come ha messo insieme questa frase, anche impegnandomi.

Mi aspetterei un minimo di preparazione da chi è a capo di uno dei maggiori sindacati.


Ingroia ed Andolina

Oggi sul solito FB vedo alcune polemiche sul fatto che anche Ingroia candida "impresentabili" in Friuli Venezia Giulia.

Leggo e sobbalzo, l'impresentabile è Marino Andolina! Vedo articoli del Fatto e di Libero. Ma Andolina è ben noto a Trieste, noto e stimato, quindi vederlo paragonato a personaggi come Verdini e Cosentino mi fa male.

Premetto che non sono un esperto di medicina, ma leggendo un po' ho una mia opinione, per quel che vale.

Sulla candidatura posso capire che si ignori chi sia la persona e che si ignorino i fatti e quindi fermandosi al fatto che Andolina sia indagato (e torniamo alla precedente polemica tra la Spuma e lo Spritz sui giudizi e le sentenze) si possa pensare male. Ma come sempre io ho questa utopistica idea che i giornalisti dovrebbero fare proprio questo mestiere, invece si limitano a pigiare sui tasti senza pensare un attimo.

Mi delude anche Ingroia, che sentito il casino dell'impresentabile invece di informarsi si defila e in pratica chiede ad Andolina di farsi da parte. Secondo me ha sbagliato, doveva informarsi, capire che che questo poteva essere politicamente utile per parlare delle cellule staminali ed "usare" Andolina. Ma alla fine la ragione politica prevale, la forma sopra la sostanza, che oggi non bisogna avere indagati, neanche indagati per aver fatto la cosa giusta contro una legge ingiusta.

Vi prego di vedere questo video del 2009 dove Andolina spiega che per quello che sta facendo - curare persone con le staminali - riceverà un avviso di garanzia. Lo sapeva, ma evidentemente pensava fosse meglio curare le persone. Che scemo!

Infatti paragona la situazione ai processi contro Galileo!



Inoltre: cercando un po' di informazioni ho trovato perfino un articolo del Giornale che 4 mesi fa difendeva Andolina (ovviamente per attaccare i giudici, ma si sa la politica del Giornale).

Riporto alcuni passaggi di questa intervista, ma vi invito a leggerla integralmente:

Dott. Andolina, ci parli di come nasce il suo lavoro, il suo impegno…
“Ho cominciato nell’ 84 a fare trapianti di midollo. Sono stato il primo pediatra in Italia, il mio impegno principale era questo. Poi, casualmente, mi sono imbattuto in una terapia cellulare, cioè con cellule diverse di quelle che si usano per il trapianto di midollo e, quindi, senza saperlo, nell’86-87 ho fatto il primo trapianto di cellule staminali per una malattia genetica.”
Fatto dove?
“L’ho fatto a Trieste. In ospedale. Con cellule staminali prese da una placenta. Poi, l’ho fatto un paio di volte, i pazienti sono guariti, però avevo altro da fare diciamo, ero molto impegnato con i trapianti di midollo e ho lasciato stare. Poi, ho cominciato ad iniettare, anche lì per caso, iniettare cellule per via lombare in pazienti con malattia genetica: anche lì sono migliorati drammaticamente…”
Favorevolmente vuole dire?
“Certo, favorevolmente, casi gravissimi certo, perché erano pazienti comunque trapiantati col midollo che non aveva funzionato e quindi avevano associato questa terapia intratecale, che vuole dire per via lombare. E lì anche questo ha funzionato, solo che in quel momento avevo solo pazienti con malattia molto avanzata, quindi, stavano meglio ma non potevo godersi la vita, diciamo e ho avuto un certo ostacolo da parte della comunità scientifica per cui ho detto: ‘beh, ragazzi io ho altro da fare, lasciamo stare anche le malattie genetiche’. Quindi, nei primi anni Novanta ho lasciato anche questa terapia per via intratecale, che per quel che mi risulta potrebbe essere stata anche la prima al mondo anche quella.”

(...)
E mi becco un avviso di garanzia, perché uno dei pazienti, dopo un anno dalla sospensione delle cure per volontà della famiglia, muore di vecchiaia, di una polmonite curata in un modo piuttosto –diciamo- sfortunato”.
Lei viene accusato di cosa?
“Di omicidio, perché è morto dopo le staminali, un anno dopo; ovviamente, l’incriminazione va in nulla, perché era assurda l’accusa, però, intanto, i giornali ne hanno parlato nei termini ‘muore dopo le staminali’. “
Giornali seri?
“Uuu, anche ‘Le Iene’. ‘La Stampa’ di Torino ‘assatanata’. Da quel momento, tutta l’attività sulle staminali viene indagata come irregolare; io sospendo questa attività, perché il mio ospedale, il ‘Burlo Garofolo’ di Trieste, mi ferma; cerchiamo nell’aprile 2010, cambiando il direttore generale, di ripartire. Costui promette pubblicamente –è registrato- di ricominciare secondo i crismi della ‘legge Turco’ del 2006, tutto in regola. Un giurista ci dice che possiamo farlo, anzi dobbiamo farlo. Arrivano i Nas di Torino e minacciano il mio direttore di sanzioni penali se ci prova. “

(...)
Lei tecnicamente è sotto indagine?
“Ah, sì certo, però anche chi mi sta indagando, penso, potrebbe esserlo.”
Ma lei che ne pensa di un Paese del genere?
“Beh, io quando voglio rilassarmi vado in Iraq, a passare un po’ di tempo in un Paese civile”.
Iraq?
“Iraq, Afghanistan, Darfur, Somalia. Mi rilasso, mi passa la rabbia, mi sento pù al sicuro anche.”

(...)
Lei dice che con le staminali gli effetti ci sono veramente?
“In alcune malattie si guarisce, in altre ne fermano la progressione, perlomeno diciamo che di solito nelle peggiori delle ipotesi vedo piccoli miglioramenti.”
Che si deve fare?
“Arrabbiarsi”.
Vi state muovendo sul piano istituzionale?
“Su tutti, dal Presidente della Repubblica, al Papa non ci siamo ancora arrivati, ma non lo escludo.”
Ma di cosa siete accusati?
“Di avere violato le regole sulla produzione dei farmaci, quindi pericolosi alla salute”.
Di cosa si tratta, per caso, della lobby dei farmacisti?
“A livello europeo la lobby farmaceutica, a livello locale l’Aifa, che per motivi che non conosco ha deciso così”
Ma i risultati scientifici?
“La vita della gente è secondaria, i timbri sui fogli di protocollo sono più importanti delle vite, quello che importa è la forma mai la sostanza.”

(...)

Drammatica è anche la storia della piccola Smeralda. Il padre Giuseppe Camiolo, che ha evidenziato la sua positiva esperienza in rianimazione pediatrica dell’ ospedale “Nuovo Garibaldi” di Catania, dove si trova la bambina, ha risposto a qualche nostra domanda:
“Il caso è di nostra figlia, la seconda di due gemelline, nate il primo marzo del 2011, bambine sane, perfette, purtroppo al parto qualcosa non è andata bene, non posso addentrarmi su questo punto perchè c’è un procedimento legale. La bambina ha avuto un’asfissia tossico-ischemica, la bambina in coma, sentenza di morte, bambina che vivrà pochissimo e anche se se vivrà sarà per sempre in uno stato vegetativo, legata ad un respiratore e ad una pompa per essere nutrita. Queste le prospettive della nostra bambina.
Da quel momento chiaramente da genitori di una bambina sana, traumatizzata alla nascita, non ci siamo fermati, abbiamo iniziato a cercare quale potesse essere la soluzione, un aiuto da dare a questa bambina, l’unico aiuto che si può dare ad un danno cerebrale oggi è nelle cellule staminali, l’unica speranza. In Italia la materia è controversa.
Abbiamo trovato nella Stamina foundation che ha fatto una collaborazione con gli Ospedali Riuniti di Brescia, quindi, il secondo ospedale in Italia, un’ eccellenza, hanno fatto un accordo a norma di legge, hanno varato un protocollo per trattare i pazienti con cellule staminali. Abbiamo mandato la storia clinica di Smeralda, è stata approvata da un comitato etico, abbiamo fatto due delle cinque dosi che doveva fare la bambina. Fatto sta che la bambina dopo le prime due infusioni di cellule staminali ha iniziato ad avere dei piccoli miglioramenti, certificati dai medici di Catania, qindi, parte terza, non coinvolta, al chè arriva un’ordinanza che blocca tutto”
Chi ha fatto l’ordinanza?
“L’ordinanza l’ha fatta l’Aifa, che è l’agenzia italiana del farmaco. L’ha fatta a metà maggio. Di fatto bloccano una terapia approvata a norma di legge, approvata da un comitato etico, iniziata con dei miglioramenti che stavano avvenendo, quindi mi stanno dicendo che mia figlia praticamente deve morire così”.
Lei cosa farà adesso?
“Ho chiesto aiuto a tutte le istituzioni, le cariche istituzionali più alte, ho denunciato il fatto alla Procura della Repubblica di Brescia, spero che qualcuno ricordi prima di essere un uomo e poi di essere una carica istituzionale, quindi a tutela del cittadino.”

venerdì 25 gennaio 2013

A volte ritornano - La sinistra e le banche

Nell'allegro stivale in questi giorni si parla molto del Monte dei Paschi di Siena (MPS).

Breve riassunto dei fatti.
Questa banca è la più antica del mondo ad aver esercitato ininterrottamente la propria attività ed è divenuta, dopo l'acquisizione nel 2007 di Banca Antonveneta, il terzo gruppo bancario italiano per numero di filiali.

Come molte banche italiane, in essa un ruolo fondamentale è giocato dalle fondazioni bancarie, società senza fini di lucro (e che controllino una banca fa quindi un po' sorridere come contraddizione) con personalità giuridica mista pubblico-privata. Come in Unicredit e in Intesa-San Paolo, in MPS risulta importante la presenza delle istituzioni locali, in particolare del Comune e della Provincia di Siena, attraverso la Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
MPS sta attraversando un periodo a dir poco difficile: ha ricevuto soldi pubblici, sotto forma di obbligazioni acquistate dallo stato italiano, per 3.9 miliardi di euro (i cosiddetti Monti-bonds), a causa dell'enorme e ancora non ben definito passivo di bilancio in cui si trova.

Non sono un economista e quindi probabilmente dirò qualche castroneria a riguardo, ma le ricostruzioni di questi giorni fanno risalire tutto proprio all'acquisto di Antonveneta: si era alla vigilia della crisi economica che ancora oggi morde le nostre vite, e i titoli bancari subirono tutti delle grosse perdite. Va poi ricordato che Antonveneta fu pagata 6.6 miliardi di euro pochi mesi prima dal gruppo ABN AMRO.
La dirigenza dell'epoca, nei panni di Mussari, per coprire questa falla di bilancio nel 2009 sottoscrisse dei derivati con la banca giapponese Nomura, al fine di compiere un restyling del bilancio di quell'anno e scaricare la perdita sulla Nomura. In realtà i giapponesi non sono dei benefattori, e quindi parallelamente fu sottoscritto un contratto a lungo termine, non comunicato da MPS alla vigilanza della Banca d'Italia, con cui Nomura riversava nuovamente il passivo su MPS.

Questa vicenda mi fa venire in mente alcune cose.
Mussari era stato messo a capo dell'Associazione bancaria italiana, la maggiore associazione delle banche italiane. Come funzionano i processi di selezione del management in finanza, mi viene da chiedermi...
Inoltre oggi Monti ha chiamato in causa il PD e le sue responsabilità nella vicenda. Le colpe della classe dirigente del Partito Democratico e di quelli che erano prima il PCI, il PDS e i DS sono innegabili: Siena è sempre stata gestita da loro da almeno 50 anni, e visto il ruolo del pubblico nelle fondazioni bancarie è innegabile che la dirigenza locale del PD sia stata quanto meno assente nel controllare ciò che il management della banca faceva. Non mancherò di menzionare, poi, le donazioni di Mussari ai DS e poi al PD di Siena, che quindi forniva soldi alle stesse persone che poi detenevano il controllo di MPS. Infine, i sindaci di Siena degli ultimi 25 anni, ad eccezione del più recente e dimissionario Franco Ceccuzzi, erano dipendenti di MPS.
Un'obiezione facile, come ci ricorda questo articolo de La Stampa, sarebbe che il "groviglio armonioso" di MPS e la relativa spartizione riguardava un po' tutti, compresi DC e massoneria prima, e poi tutta la galassia di centro-destra odierna.
Non si può però negare il ruolo rilevante di PCI-PDS-DS-PD. PDL e Lega hanno già lanciato la controffensiva, con presidî sotto la sede di MPS e affermazioni meravigliosamente idiote tipo "L'IMU di Monti sulla prima casa da 4 miliardi è servita a dare i soldi a MPS" (qui un'ottima confutazione di questa castroneria).

Comunque, nel 2006 il pur favoritissimo centro-sinistra ebbe una vittoria sofferta anche a causa delle intercettazioni di Fassino con Consorte ("Abbiamo una banca?"), oggi si corre lo stesso rischio per questa vicenda, e per di più Monti apre al PDL se Berlusconi, che oggi ha avuto un simil-malore, non dovesse esserci. Sarà ancora una volta una vicenda bancaria a spianare la strada al successo di gente che su questo non è certo innocente (vi ricordate la Banca Popolare Italiana di Fiorani, anche lei tra l'altro incappata su Antonveneta, e la vicenda Credieuronord)?
Fatto sta che io, dalla sinistra, mi aspetterei almeno un po' più di distacco dal mondo delle banche e della finanza, mentre invece facciamo gli stessi errori della destra, e poi ci costano pure caro: le elezioni, che sembrava si dovessero decidere in Lombardia, si giocheranno a Siena?

Breve nota biografica: il sottoscritto, col permesso di soggiorno per la Svizzera in scadenza, è tornato in Italia per seguire un corso di abilitazione all'insegnamento.


Cercherò comunque di trovare un lavoro in Svizzera, incrociate le dita per me :)

giovedì 24 gennaio 2013

venerdì 18 gennaio 2013

Mi bevo uno spread - parte seconda

Fatta l'introduzione introduttiva vediamo un po' di approfondire.

Cosa ci dice il livello dello spread tra il BTP decennale e il Bund? Per chiarezza:

Spread = tasso d'interesse di mercato del BTP 10 anni - tasso d'interesse di mercato del Bund a 10 anni

Lo spread è un termometro. In concreto dice quanto differenza di fiducia c'è tra l'Italia e la Germania.

Perché fiducia?

Passettino indietro.

Il tasso d'interesse sul debito (obbligazioni, titoli di Stato) è il prezzo del denaro. Ovvero quanto devo pagare per avere i soldi in prestito - ad esempio il 3% dell'esempio precedente. In pratica ricevo 1000 oggi, pago 30 ogni anno e 1030 dopo 10 anni per rimborsare il prestito. Il tasso interno di rendimento è il 3%.

Equivalente sarebbe ricevere 1000 oggi e rimborsare 1350 dopo 10 anni senza pagare interessi periodici. In questo modo si vede che il prezzo è 350 tra 10 anni.

Il costo del denaro cosa vuol dire? Vuol dire rischio: quanto mi faccio pagare per remunerare il rischio di non ricevere indietro il denaro prestato? Quindi tanto più un prestito è rischioso, tanto più viene remunerato - ad esempio i junk bond (titoli spazzatura, quelli con un rating sotto BBB-, quindi "non sicuri") sono anche chiamati high yield (alto rendimento).

Quindi bisogna innanzitutto guardare il livello assoluto del tasso d'interesse dei BTP per sapere il prezzo che l'Italia paga per avere prestiti, poi si confronta con la Germania, per avere una misura relativa. Perché Germania? Perché la Germania è il paese percepito dagli investitori come meno rischioso della zona Euro, quindi quello che paga meno in Europa per avere prestiti.

Quindi: se lo spread è alto, vuol dire che l'Italia è percepita come più rischiosa della Germania, ma il costo effettivo del debito è il tasso d'interesse pagato dall'Italia, non lo spread. Per dire, lo spread aumenta anche se diminuisce solo l'interesse sul Bund e il BTP non si muove - è una misura relativa.

Ripeto: lo spread misura la fiducia relativa tra Italia e Germania. Ovviamente si calcola lo spread anche verso la Grecia, la Francia o il Giappone. Tutto si può calcolare....

La domanda di Steve era "Qual'è l'effetto di uno spread alto?".

Potrei dire "nessuno, se il tasso d'interesse sul BTP non è variato".

Si ha un effetto se lo spread è aumentato a causa dell'aumento del tasso del BTP. L'effetto è che aumenta il costo del debito - questo vale solo per il nuovo debito emesso a tassi più alti e per la parte esistente a tasso variabile (CCT legati all'andamento dei BOT di nuova emissione). E allora? Allora lo Stato paga di più e questo costo maggiore deve essere finanziato da qualche parte - maggiori tasse (o meno spesa). Quindi c'è un effetto diretto.


Durante la crisi c'erano due effetti: primo sfiducia verso l'Italia (aumento del tasso), secondo "flight to quality", ovvero spostamento dai periferici (vendita dei PIIGS) al "centro" (Germania, Francia ed altri paesi AAA). Movimento supportato anche da quel hedge fund chiamato Banca Centrale Svizzera che avendo fissato il cambio CHF/EUR comprava Euri e per non tenerli sotto il materasso del governatore investiva in titoli tedeschi. Poi quando il tasso è arrivato a zero, probabilmente sono andati sulla Francia. Poi per paura dei periferici, invece di comprare titoli italiani preferivano scambiare gli Euri con NOK; AUD, SEK ed altre monete e comprava titoli di quel paese, scombussolando un po' il mercato dei cambi e dei titoli di Stato. Quindi si può dire che sia un po' anche colpa degli svizzeri.

Ma la colpa maggiore resta dei governi italiani - ovvero il buon Silvio. Gli investitori non avevano fiducia in quel tizio, dato che sparava puttanate - voi prestereste soldi a quello? Io no.

Poi per essere onesti, non si può neanche dire che il merito della discesa del costo del debito sia tutto di Monti. Egli ha riportato molta fiducia (tassando), ma è grazie al miglioramento della situazione generale che lo spread è diminuito. Probabilmente non ve ne siete accorti, ma i mercati sono molto meno pessimisti oggi di qualche mese fa. Non so dire se questo sia giustificato dai fondamentali (non credo), ma un po' di fiducia c'è e questo aiuta i fondamentali - l'economia si morde sempre la coda, tutto è legato.

Ora mi fermo, ma potrei tornare per sputtanare quell'articolessa linkata al post precedente.

martedì 15 gennaio 2013

Mi bevo uno spread - parte prima

Me ne stavo quieto e tranquillo spaparanzato sul divano quando purtroppo ho aperto il solito quotidiano di intrattenimento e sono incappato inavvertitamente in un articolo sullo spread

Il buon Steve mi aveva già suggerito di sviscerare ed analizzare questo tema. Gli scribacchini mi istigano nella stessa direzione e allora proviamo a combattere la pigrizia.

Attenzione: si avvertono le splendide lettrici e gli spettabili lettori che il seguente post sarà molto palloso.

Introduzione

Allora: forse non tutti sanno che si può chiamare lo spread  con l'italianissimo e meno sexy "differenziale", proprio perché è la differenza tra due misure. Il differenziale correntemente di moda è il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato italiani (BTP) e tedeschi (Bund) di pari durata (p.es. 5 o 10 anni).

Però prima di passare al tema mi sembra opportuno spiegare alcuni termini e concetti. Perché se non si capisce di cosa si parla, non si può parlare con cognizione di causa del differenziale. Ora questa può sembrare la spocchia di un ragioniere, ma secondo me questi concetti di base dovrebbero essere compresi da una persona di media cultura, ma in Italia c'è una profonda ignoranza sui temi finanziari.

Facciamo quindi un passo indietro: cos'è un BTP? Buono del Tesoro Poliennale. È una tipologia di titolo di Stato, esistono anche i CCT (Certificato di Credito del Tesoro), CTZ (Certificato del Tesoro Zero-Coupon), BOT (Buono Ordinario del Tesoro). Esistono poi gli inflation linked il cui rendimento e/o rimborso dipendono dall'inflazione, ma lasciamoli da parte.

Sono tutti titoli di credito, ovvero obbligazioni, emessi dallo Stato Italiano. In inglese si chiamano bond. Rappresentano un debito dello Stato verso i detentori. Alla sottoscrizione dei titoli lo Stato riceve soldi (il valore d'emissione dei titoli) e il sottoscrittore viene remunerato. Le sigle precedenti si distinguono come segue:
- BTP durata oltre 1 anno - attualmente il BTP in circolazione più lungo è quello che scade nel 2041. Paga (di norma semestralmente) un tasso d'interesse fisso definito all'emissione. 
- CCT anche durata oltre all'anno e la differenza è che pagano una cedola (l'interesse) variabile legata all'interesse dei BOT.
- BOT sono di breve durata (da un mese ad un anno) e invece di pagare cedole (interessi periodici) viene emesso sotto la pari, ovvero sotto il 100%, ma viene rimborsato alla pari, ovvero al 100%. La differenza rappresenta gli interessi.
- CTZ sono come i BOT, ma a lunga durata. 

Concentriamoci sui BTP, dato che sono quelli più semplici e diffusi - sul mercato MOT ne sono quotati 70.


Approfondimento didascalico e (vagamente) tecnico

Come funziona in pratica il mercato?

Un giorno lo Stato ha bisogno di soldi, dato che le tasse non bastano mai a pagare tutto le sue spese, e si rivolge ai famigerati mercati finanziari per raccattare un po' di contante. Ma i mercati finanziari chi sono? I principali investitori sono le banche (che devono investire i soldi dei correntisti - cioè i nostri soldi), le assicurazioni (che devono mettere da qualche parte i premi assicurativi che noi paghiamo in attesa di ridarceli quando facciamo un danno o scade la polizza vita o moriamo), i fondi pensione (che devono investire da qualche parte i nostri soldi prima di ridarceli quando saremo vecchi).

I BTP vengono emessi più o meno alla pari (100% del valore), rimborsati al 100% e pagano cedole (interessi) semestrali. 
Il taglio di norma è EUR 1,000.

Mettiamo che un BTP a 10 anni venga emesso a 100, la cedola è del 3% (paga annualmente EUR 30 per ogni EUR 1,000 di nominale) e dopo 10 anni rimborsa il 100%. Il tasso interno di rendimento è del 3%.

Nel caso in cui venga emesso sotto la pari (termine tecnico italiano: "disaggio d'emissione"), ad esempio al 99%, il rendimento sarà circa del 3.12% (usare la funzione IRR o XIRR di excel); se invece è sopra la pari ("aggio d'emissione"), il rendimento è del circa 2.88%. 

Uno si chiede, ma perché non emettono sempre a 100? Perché di norma si sonda il mercato, si guarda quanto quotano circa i titoli di pari durata e si definisce la cedola con un numero tondo (2.5%, 2.75%, 3%...), che è brutto avere una cedola del 3.11784% - anche perché il nome che si usa ha il formato "BTP-1FB19 4.25" - BTP con scadenza 01/02/2019 e cedola del 4.25%). Per aggiustare il rendimento effettivo (il tasso interno di rendimento di cui sopra) si modifica il prezzo di emissione. Quindi il tasso cedolare equivale all'interesse effettivo solo se il titolo viene emesso alla pari (100%).

Cosa succede durante la vita del titolo (e questa è la parte vagamente tecnica)? 

Per prima cosa bisogna distinguere tra il prezzo ed il rendimento. Primo e fondamentale concetto dei bond. 

Ci sono delle cose fisse come la cedola (teniamo il 3%) e il valore o prezzo di rimborso (100% o EUR 1,000). Questo non cambia. Quello che cambia ogni giorno è il prezzo e in base a questo il rendimento effettivo. 
Tornando ai numeri di prima, se il bond 10 anni/3% emesso a 100 rende il 3%, ma lo stesso giorno di emissione a tutti piace e lo comprano e il prezzo sale a 101%, il rendimento scende a 2.88%. Di converso se lo vendono e va a 99%, il rendimento effettivo sale a 3.12% (per avere un'idea, se il prezzo è 95% il rendimento è 3.60%, se è 105% è 2.43%).

Quindi: il rendimento è inversamente correlato col prezzo. La sensitività la chiamano duration - solito trucco da economisti per rendere le cose poco immediate.

Perché cambia il prezzo? E qui ci avviciniamo al tema principale. 

Per prima cosa non esiste un tasso d'interesse. C'è il tasso ufficiale della Banca Centrale Europea, c'è il rendimento dei titoli di Stato dei vari paesi europei, c'è il tasso Euribor e Swap e tanti altri. Inoltre c'è un tasso per ogni scadenza - si chiama la curva dei tassi. Perché? Per colpa del valore temporale della moneta. 

Oggi EUR 100 incassati oggi valgono lo stesso che EUR 100 incassati tra 3 anni? No, perché se i tassi d'interesse sono positivi (come accade quasi ovunque) gli EUR 100 oggi li posso investire ed averne di più fra 3 anni (p.es. EUR 100 investiti al 3% diventano EUR 109.27 (= 100 * (1,03) ^3) ). 

E arriviamo allo spread. Quello che chiamano oggi spread è la differenza tra il rendimento dei BTP e dei BUND con stessa durata. 

Se il Bund rende il 2% e il BTP 3%, lo spread è 1%. Che gli economisti chiameranno 100 punti base o basis points. Perché si usa la percentuale per il rendimento e i punti base per lo spread? Primo perché fa più figo, secondo perché spesso le differenze sono meno di 1% e allora invece di parlare di zerovirgolaventicinquepercento si dice 25bps. Gli economisti risparmiano.

Ora dico un poesia.

Se fossi gatto, miau.
Se fossi cane, bau.
Se fossi tardi, ciau.
 
Fine della prima parte. Un giorno ci torno per continuare e per parlare male dell'articolo sopra.

I contenuti

Un postino veloce veloce veloce.

Dopo la discussione sulle sentenze dovremmo tornare ai contenuti. Sarebbe bello, ma poi uno legge questo resoconto della giornata televisiva dell'Essere Immondo. Nei primi due paragrafi c'è almeno una bugia in ogni sua frase. Purtroppo siamo arrivati ad una situazione in cui neanche i più famosi giornalisti antiberlusconiani osano o sono messi nelle condizioni di fargli domande.

Vorrei un'intervista fatta da Bill Emmot.


Magari in inglese, visto che lo parla così bene - che essere presi per il culo da Bushino deve essere abbastanza imbarazzante.


lunedì 14 gennaio 2013

I giudici e le sentenze


Travaglio è un diffamatore si o no?
Ingroia e De Magistris è giusto che entrino in politica si o no?
Berlusconi è stato condannato al terzo grado di giudizio si o no?

Sinceramente non mi interessa.

Perché parliamo di quello che decidono i giudici e non di quello che pensiamo noi?
Una delle molte anomalie italiane credo sia proprio questa: la politica deve dar retta a troppi "gruppi" (i.e. Vaticano, Mafia) per essere in grado di prendere decisioni e così per ogni accusa che facciamo a qualcuno ci deve essere un giudice o una sentenza a supportarla. E chi cazzo l'ha detto?!?!?!

Travaglio: è normale sia stato citato per diffamazione, è un giornalista. Qualcuno c'è morto di giornalismo.

Berlusconi: è normale abbia non si sa quanti processi per non si sa quanti reati (l'ultimo addirittura per rapporti sessuali con minorenni, politicamente il meno grave), non è una persona per bene.

Voglio fare degli esempi meno politici e più etici.

Nessuno (causa Vaticano) si prende la briga di fare una legge sull'eutanasia o suicidio assistito, ma deve venire un giudice a dire ai genitori di Eluana Englaro che possono fermare l'alimentazione.
E la cosa peggiore era che tutti i "pro vita" dicevano: e se fosse cosciente? Cazzo se uno fosse cosciente per 17 anni e non avesse possibilità di interazione, ma fosse costretto ad una vita al "buio", sfido chiunque a dire non voglio morire.

Ieri ho letto un articolo nel quale la Cassazione ha detto che anche le coppie di omosessuali sono adatte ad essere genitori. Se volessimo parlare di matrimoni fra omosessuali o adozione di figli da parte di coppie omosessuali, io non ho bisogno della Cassazione, quello di cui io ho bisogno (cittadino medio, essere pensante) è una persona con un titolo di studio adeguato che mi venga a dire: in tale paese le adozioni da parte di coppie omosessuali esistono e negli anni si è riscontrato statisticamente che tali figli non hanno deviazioni mentali o quant'altro. C'è per favore un politico serio che porti fatti invece di ideologie?

Questi esempi mi servono per dire una cosa: io mi sento superiore, non ho bisogno di un giudice per giudicare una persona, anche senza nessun avviso di garanzia o sentenza si sapeva che Berlusconi fosse una persona non onesta, lo sanno tutti, pure quelli che lo votano.

Da qui si capisce perché i giudici cominciano ad entrare in politica, sono gli unici che parlano di fatti, che conoscono i fatti.
Da qui torniamo al problema dell'anomalia italiana: perché i politici hanno smesso di parlare di fatti (i famosi contenuti), di "ricette" per la crescita del paese, di quali riforme vogliono fare e di quali no? Perché si parla solo di ideologie e per parlare dei fatti bisogna tirare in ballo I giudici o le sentenze?

Un'ultima piccola cosina, ma proprio piccolina: un giudice deve sentenziare interpretando una legge, se la legge non è specifica per il caso che sta seguendo; tale legge è fatta dal parlamento. Non so se avete capito il circolo vizioso in cui ci troviamo.

domenica 13 gennaio 2013

Un Giudice





Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente,
o la curiosità di una ragazza irriverente,
che li avvicina solo per un suo dubbio impertinente:
vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù la più indecente.

Passano gli anni i mesi, e se li conti anche i minuti.
È triste trovarsi adulti senza essere cresciuti,
la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo,
fino a dire che un nano è una carogna di sicuro,
perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami, diventai procuratore,
per imboccare la strada che dalle panche di una cattedrale
porta alla sacrestia quindi alla cattedra di un tribunale:
giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi mi diceva "Vostro Onore"
e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi nell'ora dell'addio,
non conoscendo affatto la statura di Dio.

Travaglio 2

Risposta al commento di Steve al precedente post. Innanzitutto sono circa d'accordo sul giudizio generale su Travaglio: ha perso parte della mia stima negli ultimi anni. Però voglio essere anche equo e dire che Travaglio per molti anni ha rappresentato per me il prototipo del giornalista, ovvero quello che il giornalista dovrebbe fare, essere bene informato e puntare il dito contro i politicanti ladri e corrotti. Per me la sua intervista da Luttazzi è stato uno dei punti più alti del giornalismo italiano. Oltretutto cosa c'è d'altro? Tolta la Gabanelli cosa abbiamo? Giletti? Vespa? D'Urso?





E per favore non chiamiamo giornalismo Le Iene o Striscia la notizia, quello è intrattenimento che per l'assenza di giornalismo vero viene scambiato per tale. Ma sto divagando.

Quello di cui voglio scrivere è delle condanne. Steve giustamente spiega cos'è la diffamazione, ma dimentica il dettaglio della distinzione tra penale e civile (the devil is in the details):

Wiki dice:
Nel diritto italiano la tesi tradizionale vedeva la condanna penale come presupposto per una azione di risarcimento danni.
La materia risulta profondamente innovata dopo che la Corte di Cassazione, prima sezione civile, con sentenza n. 5259 del 18 ottobre 1984 ha fissato il criterio, poi recepito unanimemente, per il quale chi sente leso il proprio onore può chiedere direttamente il risarcimento con un'azione davanti al giudice civile, senza necessità di una querela in sede penale. Può esserci un illecito civile che non sia anche penale, mentre un illecito penale comporta sempre anche una illecità civile. La suprema corte, infine, ha indicato a coloro, come i giornalisti, che trattano i dati personali e sensibili, il corretto modus operandi. Per questo motivo la n. 5259 è stata soprannominata "sentenza decalogo".

Le condanne riportate prima sono tutte civili, c'è solo una penale:
Il 28 aprile 2009 è stato condannato in primo grado dal Tribunale penale di Roma per il reato di diffamazione ai danni dell'allora direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, perpetrato mediante un articolo pubblicato su L'Unità dell'11 maggio 2007.[74][75] Il processo è, al 2012, pendente in Cassazione[76].

Del Noce. Penso che abbiamo tutti una chiara opinione di questo non-giornalista e su come abbia svolto il ruolo di direttore di Rai1. Non ho trovato molte informazioni sui motivi della denuncia, ma questo mi basta, considerato che si attende ancora il terzo grado.

Detto questo passiamo al dettaglio, ovvero alle condanne civili. Per la lista tornate al post precedente.

1) Previti: qui ovviamente sono un po' di parte, perché la mia opinione su Previti è così bassa che sentire lui denunciare qualcuno già mi fa rizzare i peli del culo. Comunque leggendo il link riportato su wiki personalmente darei ragione a Travaglio. Oltretutto non era possibile la rettifica, perché nel frattempo il giornale su cui ha scritto (Indipendente) ha chiuso.
2) Errore di omonimia tra uno di Publitalia ed uno di Forza Italia nel libro "Repubblica delle banane". Presumo non si possa rettificare un libro,  ormai pubblicato e da qui la condanna. Errore per me scusabile: chi distingue tra Publitalia e Forza Italia? Non sono la stessa cosa?
3) Confalonieri: ha detto che era indagato mentre non lo era. Non scusabile.
4) Confalonieri bis: condannato per questo pezzo:
"Ma ci vuole tutta la faccia tosta di Fedele Confalonieri per strillare alla "persecuzione" e alla "nuova Piazzale Loreto". Ecco: secondo lui il Milan che usava l'addetto agli arbitri per avere guardalinee compiacenti e se la cava con qualche punto di penalità è come il duce fucilato e appeso per i piedi a un distributore di benzina. Perché, assicura il sempre spiritoso presidente del Biscione, "c'è un disegno dietro, un attacco a Mediaset: dal calcio al digitale terrestre ai discorsi sui tetti pubblicitari". Un complotto targato Fiat? O Tod's? Chissà. In attesa di chiarirlo, lo spudorato cita "l'avviso di garanzia di Borrelli a Berlusconi durante il G7 a Napoli" (tre balle in una frase: non era un avviso di garanzia ma un invito a comparire, non fu notificato a Napoli ma a Roma, non c'era nessun G7 ma un convegno sulla criminalità). Poi denuncia finalmente un "conflitto d'interessi": quello "di Guido Rossi, ex consigliere dell'Inter". Il massimo rappresentante di un'azienda che finanziava illegalmente Craxi, corrompeva giudici e ufficiali della Guardia di Finanza, falsificava bilanci, frodava il fisco, accumulava fondi neri, scambiava mafiosi per stallieri, da vent'anni commissiona o si scrive direttamente leggi su misura guadagnandoci migliaia di miliardi,da 12 anni viola due sentenze della Corte costituzionale e collaborava pure a truccare i campionati, ci si attenderebbe un pizzico di prudenza in più. O magari di pudore, per non sputarsi in faccia davanti allo specchio. Ma ormai anche la faccia è un privilegio. C'è chi, avendola perduta da un pezzo, non teme più di perderla. E chi, più fortunato ancora, non ne ha mai avuta una." (sottolineatura mia).
Cosa c'è di diffamatorio? Mah, non capisco. Il tribunale Zurota lo assolve.
5) Condannato "per aver descritto la giornalista del TG1 Susanna Petruni come personaggio servile verso il potere e parziale nei suoi resoconti politici: «La pubblicazione», si leggeva nella sentenza, «difetta del requisito della continenza espressiva e pertanto ha contenuto diffamatorio»". Chi è la Petruni? Dal link sopra un estratto: "È considerata una "fedele scudiera del Cavaliere"[3] e più volte, in epoca di governi di centrodestra, è stata in pole position per ottenere la direzione di RAI 2 o del Tg2.
Il 1 luglio 2003, nel servizio televisivo, in onda sul Primo Canale della RAI, sulla seduta inaugurale del semestre italiano di presidenza della UE, la Petruni omette di trasmettere il sonoro del premier, il Presidente del Consiglio Berlusconi, che diceva kapò (guardia nazista) all'eurodeputato tedesco Martin Schulz, il quale gli aveva mosso delle critiche politiche[4]. L'episodio venne invece trasmesso dai telegiornali di tutto il mondo e il Financial Times in proposito del filmato italiano muto, scrisse: I media sovietici sotto Breznev non avrebbero potuto fare di meglio..[5]
Nell'autunno 2009, il sito Dagospia segnala che la Petruni, durante la conduzione del Tg1, sfoggia un vistoso gioiello a forma di farfalla, secondo la tipologia di oggetti utilizzati da Berlusconi come regalo per amiche ospiti ed escort. La Petruni reagisce duramente all'articolo di Dagospia e con un'appassionata lettera si dichiara vittima di un attacco personale; nella lettera la Petruni nega di possedere un ciondolo a forma di farfalla e dichiara che le foto pubblicate su internet in cui la giornalista sembra effettivamente portare un siffatto ciondolo sono solo fotomontaggi amatoriali. Il quotidiano La Repubblica smentisce però la versione della Petruni e rivela di aver visionato un filmato (non recente) del TG1 in cui la giornalista sfoggia un ciondolo a forma di farfalla."In breve si dice che è una delle "amiche" di Berlusconi. La polemica sul ciondolo è sublime. Viene presa per il culo per le marchette (in questo caso non sessuali, ma solo pubblicità) perfino da Libero ed è anche quella che dopo il terremoto in Abruzzo si vantava degli ascolti del TG1. Pessima.
Comunque è stato condannato per assenza di "continenza espressiva". Non ho trovato l'articolo incriminato, ma penso che per Travaglio sia stato abbastanza insultante perdere contro una farfallina.
6) Verde, il giudice della famosa sentenza SME. Anche qui per un libro, quindi (forse) non rettificabile. Qua mi sa che ha toppato.
7) Schifani: il famoso intervento in cui gli ha dato del mafioso e lombrico. Assolto per la mafia, ma condannato per il lombrico. Divertente. Mi sembra più significativo che sia stato assolto per aver insinuato che Schifani avesse contatti con mafiosi (dovere di cronaca) che la condanna per averlo comparato ad un lombrico. Zurota lo assolve.
8) "Figlioccio di boss": definizione usata contro un tizio ad Annozero. Il tizio era indagato per associazione mafiosa, ma poi assolto. Imprudente da parte sua. Zurota lo condanna.

******************

Mi si perdoni la logorrea, ma credo fosse necessario andare nel dettaglio delle condanne, altrimenti si gioca a fare i bersluschini, mentre preferisco fare il travaglino.

È vero che ha subito delle condanne, ma da che personaggi? Previti, Verde, Schifani, Confalonieri. Ma qualcuno si ricorda di quante ne ha dette direttamente su Berlusconi? Secondo me questo è stato l'errore di Travaglio contro Berlusconi, non aver risposto di essere stato denunciato un paio di volte da lui stesso ed essere stato assolto (si veda le sentenze favorevoli).

La discussione potrebbe ora virare sul diritto, ovvero il diritto di cronaca e i limiti del reato di diffamazione. Dove si ferma il diritto del giornalista ad informare e dove inizia il diritto alla difesa? Domanda a cui non ho risposta, ma a volte la diffamazione dei giornalisti sembra una facile arma di difesa dei potenti.
Ma poi ci sono i casi tipo Sallusti che è stato condannato per un articolo totalmente falso. Io ho letto l'articolo ed è veramente scandaloso che qualcuno possa scrivere una cosa del genere. Sono semplicemente bugie. Se io fossi stato il magistrato oggetto di tale merda avrei preso una mazza da baseball e avrei con grande piacere accuratamente modificato la struttura delle sue rotule.

Sallusti ci ha marciato evitando accuratamente di rettificarlo (oltre a lasciar scrivere queste schifezze a Farina, un personaggio perfino radiato dall'Ordine dei Giornalisti) e, cosa per me giuridicamente e moralmente abominevole, è stato amnistiato da Napolitano.

Quindi ci ritroviamo a discutere sull'onorabilità di Travaglio con tutti i pezzi di merda venduti che stanno in giro. Questa è l'ennesima prova di quanto sia bravo Berlusconi con la comunicazione e a dettare l'agenda perfino di questo blog. Sono schifato da me stesso per esserci caduto di nuovo. Come disse Cecchi Gori: "gli dai il dito e si prende il culo".



 Dopo Berluscone l'Italia si merita Briatore.


O il buon vecchio feudalesimo.


Travaglio

Io sono super partes ed anche snob, quindi invece di guardare l'Essere Immondo che aborro ho preferito seguire con Spessotto un film muto da Smarmello. Solo Steve e Maria hanno assistito allo triste spettacolo.

Dai resoconti mi si dice che il PdM ha vinto. Boh. A me onestamente poco frega, dato che ero già sicuro che si giocava il suo gioco. La TV è il suo posto, l'ha inventata lui, ci sa giocare, ci sguazza come un porco nella merda, quindi lui non poteva che guadagnare da questa comparsata.

Quello che mi ha colpito è la letterina a Travaglio che, oggettivamente, è stata una genialata, un colpo di classe per impressionare i suoi elettori. 

Il messaggio è stato: Travaglio è un calunniatore, un bugiardo, un pezzo di merda (PdM). Io ho sempre ammirato Tavaglio, dai tempi dell'intervista con Luttazzi. Devo dire che per me era l'espressione del giornalismo, perché riportava i fatti. Secondo me mancavano i fatti nel giornalismo italiano.

Mi preme ricordare che il giornalismo in Italia è ininfluente, è solo un gioco per intellettuali - quelli che sanno leggere - dato che sembra che l'80% si informa solo tramite TV.

Quindi la discussione che voglio fare è molto di nicchia: ormai l'Essere Immondo ha già vinto il dibattito. Il fatto che mi disturbava è l'accusa di diffamatore a Travaglio. Secondo me lui non è un grande giornalista in stile Montanelli o Biagi, ma comunque lo rispetto per la sua memoria storica, una delle cose che più mancano oggigiorno. Mi ha sorpreso che egli fosse un diffamatore professionista, quindi mi sono informato meglio. Anche perché lo Steve stasera  era critico sul tema.

Ma prima come intermezzo sentiamo Top Montagne registrati da me medesimo qualche anno fa:




Leggiamo quindi le sentenze - pezzo copiato da Wiki:

Sentenze di condanna in sede civile

  • Nel 2000 è stato condannato in sede civile,[77][78] dopo essere stato citato in giudizio da Cesare Previti a causa di un articolo su L'Indipendente, al risarcimento del danno quantificato in 79 milioni di lire.[79][80]
  • Il 4 giugno 2004 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile a un totale di 85.000 euro (più 31.000 euro di spese processuali) per un errore contenuto nel libro «La Repubblica delle banane» scritto assieme a Peter Gomez e pubblicato nel 2001; in esso, a pagina 537, si attribuiva erroneamente all'allora neo-parlamentare di Forza Italia Giuseppe Fallica una condanna per false fatture che aveva invece colpito un omonimo funzionario di Publitalia. L'errore era poi stato trasposto anche su L'Espresso, il Venerdì di Repubblica e La Rinascita della Sinistra, per cui la condanna in solido, oltreché la Editori Riuniti, è stata estesa anche al gruppo Editoriale L'Espresso. Nel 2009, dopo il ricorso in appello, la pena è stata ridotta a 15.000 euro.[81]
  • Il 5 aprile 2005 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme all'allora direttore dell'Unità Furio Colombo, al pagamento di 12.000 euro più 4.000 di spese processuali a Fedele Confalonieri (Mediaset) dopo averne associato il nome ad alcune indagini per ricettazione e riciclaggio, reati per i quali, invece, non era risultato inquisito.[82]
  • Il 20 febbraio 2008 il Tribunale di Torino in sede civile lo ha condannato a risarcire Fedele Confalonieri e Mediaset con 26 000 euro, a causa dell'articolo "Piazzale Loreto? Magari"[83] pubblicato nella rubrica Uliwood Party su l'Unità il 16 luglio 2006.[84]
  • Nel giugno 2008 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme al direttore dell'Unità Antonio Padellaro e a Nuova Iniziativa Editoriale, al pagamento di 12.000 euro più 6.000 di spese processuali per aver descritto la giornalista del TG1 Susanna Petruni come personaggio servile verso il potere e parziale nei suoi resoconti politici: «La pubblicazione», si leggeva nella sentenza, «difetta del requisito della continenza espressiva e pertanto ha contenuto diffamatorio».[82]
  • Il 21 ottobre 2009 è stato condannato in Cassazione (Terza sezione civile, sentenza 22190) al risarcimento di 5.000 euro nei confronti del giudice Filippo Verde che era stato definito «più volte inquisito e condannato» nel libro Il manuale del perfetto inquisito, affermazioni giudicate diffamatorie dalla Corte in quanto riferite «in maniera incompleta e sostanzialmente alterata» visto il «mancato riferimento alla sentenza di prescrizione o, comunque, la mancata puntualizzazione del carattere non definitivo della sentenza di condanna, suscitando nel lettore l'idea che la condanna fosse definitiva (se non addirittura l'idea di una pluralità di condanne)».[85]
  • Il 18 giugno 2010 è stato condannato[86] dal Tribunale di Torino – VII sezione civile – a risarcire 16.000 € al Presidente del Senato Renato Schifani (che aveva chiesto un risarcimento di 1.750.000 €) per diffamazione avendo evocato la metafora del lombrico e della muffa a Che tempo che fa il 10 maggio 2008. Il Tribunale ha invece ritenuto che le richieste di chiarimenti, da parte di Travaglio, circa i rapporti di Schifani con esponenti della mafia siciliana rientrino nel diritto di cronaca, nel diritto di critica e nel diritto di satira.[87]
  • L'11 ottobre 2010 Travaglio è stato condannato in sede civile per diffamazione dal Tribunale di Marsala, per aver dato del figlioccio di un boss all'assessore regionale siciliano David Costa, arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e successivamente assolto in forma definitiva. Travaglio è stato condannato a pagare 15.000€[88].
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Questi sono i fatti. Cosa ne penso? Errori. Secondo me per tutti gli articoli e trasmissioni che ha fatto una cosa del genere ci sta. Se si guarda ha perso contro Verde e Previti che hanno subito condanne ben più gravi, contro Schifani che ha avuto qualche indagine per mafia, Confalonieri per errori. Sulla carta sembra un delinquente, però a me sembra più un danno da iper-attività. Ognuno la pensi come vuole, ma a me sembra sempre più pericoloso socialmente Berlusconi.

sabato 12 gennaio 2013

Noi giovani che teniamo a malapena i mobili

A Natale mi è capitato di vedere un bel film : La regola del silenzio (The company you keep) di Robert Redford. Il film parla di un gruppo di terroristi sinistri (nel senso che sono di "sinistra", cioè non che mettere le bombe sia di sinistra, intendiamoci, ma credo che ci siamo capiti). Ma non è di questo che voglio parlare, c'é  una battuta nel film che io trovo riassuma benissimo lo scontro generazionale che è in atto oggi. La scena è questa: in prigione una ex terrorista 50enne incontra un giovane cronista squattrinato che la intervista, lei a un certo punto gli dice che si é costituita "per le sue figlie". Poi con aria sprezzante gli chiede se lui ha figli: la risposta del giovane racchiude la condizione sociale di un' intera generazione: "Io tengo a malapena i mobili".
Nella diversità dei loro due destini si racchiude l' enorme differenza di potenziale che hanno avuto la vecchia e la nuova generazione:  la signora di mezza età nella vita ha potuto fare la terrorista e poi ricostruirsi la vita perchè le possibilità erano enormi (i.e. non c'era la crisi).  Perchè ai suoi tempi, per dirla con De Gregori, "il paese era molto giovane, i soldati a cavallo era la sua difesa,  e il verde brillante della prateria dimostrava in maniera l' esistenza". Una persona poteva darsi alla macchia e poi ricominciare una vita normale tante erano le possibilità.  Loro avevano il tempo di fare anche i terroristi, "ad aspettarli fuori ci sarebbe stata sempre la stessa rabbia e la stessa primavera".
Il giovane dicendo "tengo a malapena i mobili", sottolinea la sua condizione di povertà, precarietà (possiede a malapena i  mobili probabilmente perchè sa che dovrà spostarsi, figurarsi l' idea di possedere  una casa, figurarsi quella di "possedere" dei figli.
Insomma la vecchia generazione lottava contro il sistema che li voleva tutti inquadrati, la nuova lotta per entrare nel sistema, non per seguire chissà quali modelli di consumo, ma semplicemente per sopravvivere.  Il "sistema" è stato distrutto (non certo da chi lo combatteva), ma non abbiamo pensato a nulla per sostituirlo...

venerdì 11 gennaio 2013

San Toro

I fedeli lettori attendono trepidanti il resoconto della commedia di ieri da Santoro. Purtroppo il 60% degli autori di questo bloggo non ha seguito il programma, preferendo dedicarsi a film muti e Pastis.




giovedì 10 gennaio 2013

Sali e Tabacci

Carissime lettrici
carissimi lettori

Sarò breve in maniera tale che possiate leggere tutti quanti il mio post. Negli ultimi giorni si sono verificati degli intasamenti virtuali sul nostro blog a causa dell'enorme successo riscosso dalle nostre penne. Penne, occorre dirlo, coraggiose, sempre pronte a rischiare censure, invettive, recriminazioni, denunce, minacce, lapidazioni, defenestrazioni e quant'altro, Insomma, lo avrete capito anche voi, l'onestà e il coraggio pagano. Nonostante tutto questo successo, abbiamo deciso di non lucrare e di non lasciare spazio alle numerose richieste che giungono da famosi marchi internazionali per comparire a ridosso dei nostri articoli. Insomma lasciamo che solo l'onestà e il coraggio paghino e al resto ci penserà mammà ...
Tra le tante proteste giunte in redazione (una redazione che non si è mai riunita) ce n'è una che merita tutta la nostra attenzione. Sto parlando della reprimenda dell'Onorevole Bruno Tabacci che in questi giorni ha inviato un piccione viaggiatore dalle nostre parti (lui non vuole assolutamente sentir parlare di democrazia 2.0) con un messaggio in cui lamentava con veemenza una sua assenza sul nostro blog. Siamo giovani, inesperti ma non così poco avveduti da trascurare un fenomeno politico di tale rilevanza. Abbiamo semplicemente atteso per tirare fuori dal cilindro il nostro Vate politico e morale.
Per chi ancora non lo sapesse, l'Onorevole Bruno Tabacci è stato uno dei candidati per le primarie del Centro Sinistra. La candidatura sembrava innocua, un timido pro forma per far credere a un paio di elettori che anche nel Centro Sinistra c'era spazio per una riscossa democristiana. Invece no !!! L'Onorevole Tabacci ha messo in seria difficoltà tutti i candidati. Cosa è avvenuto? L'Onorevole è riuscito a egemonizzare chi dell'egemonia ne ha fatta una bandiera in passato, ovvero buona parte dei marxisti della Penisola che si sono riuniti in un gruppo denominato "Marxisti per Tabacci". Essi hanno ottenuto a fatica il lasciapassare dal Tabacci per creare un gruppo su facebook. Questo gruppo ha spopolato e ha mostrato la vera natura rivoluzionaria della sua candidatura. Dietro un'immagine da buon padre di famiglia, con villetta a schiera ecocompatibile e cane da guardia razza Golden Retriver, nonché frequentatore assiduo di oratori, si nasconde infatti uno stratega degno del crucco Bismarck (il settimo degli Otto von Bismarck), uno stratega che ci porterà presto o tardi verso il Socialismo. Aspettare per credere. Intanto continua la strategia machiavellica del Nostro che ha fondato la lista Centro Democratico, alleata della triade PD-SeL-PSI. Un altro escamotage per confondersi tra le fila della pusillanime borghesia illuminata e prospettare un mondo fatto di pace e prosperità. Hasta Siempre onorevole !!!

 
 

mercoledì 9 gennaio 2013

Rivendicazioni

Volevo solo dire che questo bloggo non è solo del Friulano Piddino (non scrivo pédé), anche se lo sta monopolizzando.

Detto ciò non ho tempo per scrivere altro, quindi il Friulano può continuare.


 

martedì 8 gennaio 2013

L'amore non è bello se non è litigarello - L'infinita storia d'amore e odio tra Lega e Berlusconi

Il rapporto Berlusconi-Lega è sempre stato tormentato, come quello di due innamorati destinati a prendersi e a lasciarsi.
La prima crisi avvenne dopo meno di un anno dall'inizio della loro relazione, con la sfiducia della Lega al Berlusconi-1 del 1994, a cui seguirono tanti di quegli insulti che nessuno, neanche a sinistra, ha mai osato fare all'Unto del Signore: vedere per credere, a partire dal minuto 5:40 di questo video.


Il Senatur giunse addirittura a dire, in anticipo su molti, che "I quattrini di Berlusconi vengono da Cosa Nostra".


Come in tutte le belle storie d'amore, però, i due non potevano restare separati a lungo: come dei novelli Catherine e e Heathcliffe di Cime Tempestose, follemente innamorati seppur lontani l'uno dall'altro, si alleano per le elezioni regionali del 2000 prima e nazionali del 2001 poi, e fu un successo.
E come quando due innamorati tornano insieme, furono faville: 11 anni passati assieme dal 2001, di cui 9 al governo, in cui tante belle leggi come la Cirami, la depenalizzazione del falso in bilancio e tante altre erano solo dettagli, di fronte all'amore tra Bossi e Berlusconi. Per di più, come nelle migliori telenovelas, nemmeno la malattia del primo li riuscì a separare i due: anzi, li unì ancora di più.
Poi però i due si separarono di nuovo: il terzo incomodo Monti si prese Berlusconi, Casini e Bersani al governo con sé e lasciò la povera Lega Nord da sola all'opposizione. In realtà questa era in compagnia dell'Italia dei Valori, ma Maroni, nel frattempo diventato segretario dopo aver messo alla porta il vecchio amico Bossi, con tutti i casini (con la c minuscola) che aveva all'interno del suo partito (Cerchio Magico, Belsito, Trota) non poteva certamente pensare a mister "Che c'azzecca".


Per fortuna, l'amore vince tutte le battaglie, e proprio la scorsa notte (già me li immagino a fare la pace di fronte a un caminetto, neanche Ridge e Brooke di Beautiful) Maroni e Berlusconi si sono accordati per allearsi alle elezioni nazionali e in Lombardia. Con questo quadro, la partita al Senato diventa quanto mai incerta, come fotografa il sondaggio IPSOS per Il Sole 24 Ore (qui la tabella per le 5 regioni considerate: Lazio, Piemonte, Lombardia, Campania, Sicilia).
In questo modo, il Senato non avrebbe una chiara maggioranza, e si sarebbe in una situazione di ingovernabilità: l'Italia sarebbe nuovamente una "Nave sanza nocchiero in gran tempesta", in balia delle onde della crisi internazionale. Oppure, paradossalmente, un buon risultato di Berlusconi finirebbe proprio per favorire il disegno di Monti, ossia costringere Bersani ad un'alleanza con il centro: quando si dice l'eterogenesi dei fini...
In Cime Tempestose Heathcliff e Catherine sono consumati dal loro amore e trovavano la pace solo dopo la morte, riuniti nella stessa tomba e destinati a vagare assieme nel cimitero come fantasmi. La differenza con la nostra realtà è che i tira e molla di questi incoscienti stanno ammazzando l'Italia, mentre loro prosperano: "Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere / di gente infame, che non sa cos'è il pudore"...


domenica 6 gennaio 2013

Che ne pensate di... Monti, la sua lista, la sua agenda


Cari amici de La Spuma e lo Spritz, se pensavate che le vacanze natalizie potessero obnubilare le nostre menti a suon di alcool e cibo e rendere più difficile il ritorno alla regolare attività di scrittura online, beh, le vostre speranze sono andate deluse.


Per quei pochi (spero però che siano tanti) che invece avessero sentito la mancanza delle nostre cavolate e/o analisi più o meno serie, mi fa piacere annunciarvi che l’attesa, durata in fondo solo una settimana, è finita. Per cominciare l’anno nuovo con un tema leggero, ho deciso di parlare di Monti, della sua lista e della sua agenda.
Se per il 2012 l’attore politico che ha visto la maggiore crescita dal punto di vista elettorale è stato il Movimento 5 Stelle, non si può negare che la fine del 2012 e l’inizio di questo 2013 sono stati e saranno segnati, nel bene e nel male, dalla scelta di Monti di fare politica “partitica” o, per usare le sue parole, di “salire in campo”.
La mia opinione su Monti è presto detta: dal punto di vista personale mi sembra una persona a modo, sobria, sicuramente intelligente e competente, che con la sua azione di governo ha mostrato di essere un uomo della destra più classica, quella europea ed europeista legata al Partito Popolare Europeo, che vede ormai Berlusconi come un corpo estraneo e punta quindi sul professore della Bocconi.



Se il mio giudizio per l’uomo Monti è di rispetto, per quanto molte cose ci dividano dal punto di vista politico, devo esprimere un parere decisamente meno positivo, seppur provvisorio, sulla sua lista.
Va detto che non sono ancora stati resi noti tutti i nomi che comporranno l'a lista che prende il nome dell’ex premier, quindi bisogna basarsi su indiscrezioni e promesse. Sono stati annunciati criteri molto restrittivi per la composizione delle liste: no a conflitti d’interesse e a candidati con procedimenti in corso o condanne definitive; nella sua lista non dovranno esserci parlamentari attualmente in carica, mentre per i due partiti alleati alla Camera (UDC e FLI) non potranno presentarsi parlamentari con più di due mandati alle spalle, con due deroghe per ciascuno di essi (i loro leader e altre due persone). Al Senato invece, per motivi tecnici legati alla legge elettorale (ah, il dominio della tecnica di heideggeriana memoria… giusto per far bella figura con Smarmello),



ci sarà una sola lista, per la quale i parlamentari che si presenteranno dovranno rispettare i limiti legati ai mandati precedenti.


Se le premesse sembrano promettenti, resta comunque il fatto che i nomi usciti finora per la lista Monti (l’ex ministro Andrea Riccardi e Marco Simoni della London School of Economics per esempio) fanno più pensare, per dirla con Fassina, a un club Rotary che a una tornata elettorale: come ho già detto in precedenza, mi rifiuto di pensare che la società civile debba essere rappresentata esclusivamente da persone vicine alla Chiesa o da professori. Ogni giudizio definitivo è comunque rimandato a quando si conosceranno tutte le candidature e i posizionamenti sulla scheda elettorale di ciascun nome.. Ricordo che tale ordine è fondamentale nello stabilire chi avrà possibilità di essere eletto: il numero 15 in lista, per esempio, non ha alcuna possibilità di diventare Onorevole.
Devo però ricordare la mia allergia nei confronti di tutte le liste e i partiti personali, che sono stati una delle piaghe della politica della cosiddetta Seconda Repubblica. Un movimento politico e i suoi programmi dovrebbero prescindere da chi in quel momento lo guida: fondare un partito che fosse “spersonalizzato” sarebbe stato pertanto un gran segno di discontinuità nei confronti degli ultimi anni. Monti non l’ha fatto per un semplice motivo: sa che il Centro, senza il suo nome, è destinato a sicura marginalità, e quindi deve esporsi in prima persona, poiché probabilmente gli sarà stato dagli stessi alleati Fini e Casini.
  
Il 23 dicembre scorso, infine, è stata pubblicata online la cosiddetta Agenda Monti. Poiché in latino il termine “agenda” significa “Le cose da fare”, dal nome ci si aspetterebbe che tale documento contenga una lista di provvedimenti particolareggiati da prendere nei 5 anni di governo in caso di vittoria, così come noi sulla nostra agenda annotiamo nel dettaglio impegni e scadenze.
Non è così: in pochi casi si danno tempistiche precise, o si espongono in maniera chiara provvedimenti da prendere e atti concreti da compiere. Essa è più un classico programma politico, con degli indirizzi che si dichiara di voler seguire in considerazione della situazione attuale e dell’attività del precedente governo dei tecnici: se col termine “agenda”, quindi, si voleva segnare un distacco dai modi e dalle parole della politica, all’atto pratico poi tale distanza risulta davvero scarsa.
Analizzando più nel dettaglio tale documento, esso è composto di quattro capitoli, qui di seguito elencati accanto a un titolo “alternativo” da me concepito che ne riassume il contenuto:
  • Italia, Europa. Politica Europea e internazionale
  • La strada per la crescita. Economia.
  • Costruire un’economia sociale di mercato, dinamica e moderna. Lavoro e stato sociale.
  • Cambiare mentalità, cambiare comportamenti. Istituzioni, politica e giustizia.


Il primo capitolo è l’unico su cui io concordo. In esso si rivendica la maggior credibilità che l’Italia ha guadagnato da quando Monti è premier, e si illustra la necessità di rapporti internazionali sempre più multilaterali (quindi non con una sola super-potenza, vedi gli USA, ma anche con Cina, Brasile India e tutti i paesi emergenti) in cui però l’Italia non può presentarsi come soggetto a sé stante: lo deve fare l’Europa, a cui ogni paese membro deve dare deleghe di sovranità economico-fiscale e concedere maggiori controlli sulla sua politica in cambio però di una maggiore integrazione comunitaria e meno intergovernativa, in cui quindi a decidere non siano organi in cui compaiano i governi nazionali ma assemblee come il Parlamento, per non ridurre l’Unione a un compromesso al ribasso tra gli interessi dei singoli paesi membri.

Entusiasta del primo capitolo, sono arrivato al secondo, e qui la mia vecchia anima vetero-sinistrorsa (o almeno, così mi definirebbero quelli di destra, mentre paradossalmente per i compagni di SEL sono pure troppo “moderato”, probabilmente…) ha cominciato a mugugnare. Ricordo che non sono un’economista, e quindi in caso di errori o tesi poco condivisibili su questo campo sono aperto a correzioni e suggerimenti, anche a costo di cambiare totalmente quello che ho scritto.
Si parla di valorizzare e/o dismettere i beni dello stato al fine di diminuire il debito pubblico, quando si sa che in questa fase tutte le aziende pubbliche quotate in borsa hanno valori troppo bassi e gli asset immobiliari sono invendibili per la crisi del mercato: qualunque dismissione in questo caso sarebbe una svendita.
Sempre sulla stessa linea bisogna, secondo l’agenda Monti, continuare con le liberalizzazioni e aprire al privato i beni e i servizi pubblici: che ne è dei referendum sull’acqua a cui io due anni fa partecipai attivamente sia facendo campagna politica sia votando con convinzione, come del resto la maggioranza degli elettori?
Si evidenzia poi la necessità di puntare su maggiore export, sulla falsariga della Germania, senza dire però che questo risultato è stato anche frutto di una congiuntura irripetibile (l’entrata in vigore dell’euro e l’apertura totale di un mercato di 250 milioni di persone con paesi senza la stessa forza industriale, tra le altre cose), e che in questo paese il potere d’acquisto dei lavoratori negli ultimi dieci anni non è aumentato: i tedeschi sono, già da prima della crisi, non sono diventati più ricchi da vent'anni. Personalmente dubito di tutte le ricette in cui il mercato interno è considerato un orpello inutile e in cui quindi i salari possono essere abbassati: quanto può andare avanti un’economia i lavoratori non possono acquistare i beni che essi stessi producono?
Il programma di Monti risulta poi un po’ inaffidabile su punti come formazione ed economia verde: in esso si dice che bisogna rimotivare gli insegnanti e legarne il salario alla produttività, essere intransigenti con chi viola le leggi in materia di impatto ambientale e riformulare una nuova strategia energetica nazionale. Guardando i provvedimenti presi dal governo tecnico, non sempre convertiti in legge, queste affermazioni preoccupano: si voleva aumentarel’orario di lavoro degli insegnanti senza aumentarne lo stipendio, si è fatto il decreto ILVA, per salvare la proprietà di un’azienda che ha inquinato tantissimo e si è spesso parlato di trasformare l’Italia, che già è in bilancio energetico positivo, in un hub dell’energia, giusto per poterla vendere poi agli altri paesi. Se il prezzo di tutto ciò sono rigassificatori vicino al centro città come si vuole fare a Trieste o perforazioni vicino alla costa adriatica non importa, qui l’ambiente o i territori non contano più, tant’è che si parla di riportare l’energia a essere una competenza puramente statale. Di converso non si menzionano mai le energie rinnovabili se non per rivederne gli incentivi, sicuramente al ribasso (opinione mia). In effetti il mercato degli incentivi energetici è ormai drogato, ma mi rifiuto di credere che tagliarli o eliminarli sia l’unico provvedimento che si può prendere a proposito.
Per quanto riguarda i punti sui cui posso essere d’accordo, spesso si usano frasi fatte e programmi vaghi. Si promettono meno burocrazia, maggior accesso al credito per le imprese, in particolare le PMI, energia meno cara, giustizia civile più rapida. Si parla di un aumento degli investimenti privati in ricerca per mezzo di generici incentivi e di maggiore informatizzazione del paese. Si vuole una politica agricola con un minore utilizzo di superficie agricola (spero però che questa non venga convertita in terreno edificabile), una gestione integrata delle acque e una generica tutela del made in Italy, anche con rilancio del turismo. Come si intende fare tutte queste cose, però, è poco chiaro.
Ho lasciato per la fine la parte in cui si parla di ridurre il carico fiscale su lavoro e impresa a scapito di grandi patrimoni e consumi. Se la riduzione di cui si parla è opportuna e potrebbe essere un ottimo provvedimento anti-ciclico, ossia capace di invertire la tendenza economica recessiva attuale, non capisco come si possa pensare di aumentare la tassa sui consumi, ed essenzialmente per due motivi. Già ora la nostra IVA è una delle più alte d’Europa, e non capisco come si possa pensare, in un periodo di forte crisi come quello attuale, di penalizzare ancora di più i consumi e il potere d’acquisto dei cittadini e delle famiglie. Inoltre, le imposte indirette come quelle sui consumi sono tra le più ingiuste, poiché sono uguali per tutti, a prescindere dal reddito, mentre in questo paese, secondo me, ci sarebbe bisogno di una redistribuzione del carico fiscale su chi ha maggiori redditi, rendite e patrimoni, come prevede la costituzione quando parla di progressività fiscale. Ricordo che l’Italia è uno dei paesi dove la sperequazione della ricchezza è aumentata di più negli ultimi anni. Monti di sicuro ne è a conoscenza, ma sa che tassare i consumi è molto più semplice che farlo con le rendite finanziarie, molto mobili e non menzionate nella lista precedente, pur essendo già ora tassate con un’aliquota tra le più basse d’Europa. Ancora più difficile poi è andare a rintracciare l’evasione, quindi egli va sul sicuro coi consumi, anche se ciò non è equo dal punto di vista sociale e potrebbe forse essere addirittura inopportuno in questo frangente storico.

Dopo aver letto il secondo capitolo, ammetto che per i successivi avevo il dente assai avvelenato, ma anche una successiva rilettura ha solo in maniera trascurabile smussato tale atteggiamento.
Assieme a vaghi incentivi per occupazione giovanile e in età avanzata, e a una non meglio definita minore contrapposizione pubblico-privato nella sanità, cosa che non capisco: io non voglio che nemmeno un euro pubblico vada a una clinica privata, sarà demagogico ma io la penso così. Un po’ generici gli slogan sulla mobilità sociale, che diventano promessa elettorale quando si parla di minori influenze politiche nei posti pubblici, e sulla politica familiare più forte, pur con un riferimento positivo ai congedi di paternità.
Apprezzabile il riferimento a forme di reddito minimo legato ad un impegno attivo di reinserimento professionale: tu cerchi lavoro e fai corsi, io ti pago un sussidio di disoccupazione.
Ho lasciato le cose con cui sono in disaccordo per la fine. Secondo Monti bisognerebbe incentivare i fondi pensione, quando questi spesso si traducono in perdite economiche  per i lavoratori. Si parla di superare il dualismo tra lavoratori protetti e non protetti: chissà perché, quando sento queste parole, non si propone mai di aumentare le tutele per i precari, ma solo di ridurre quelle dei “fissi”. Infine, il vero cavallo di battaglia della destra italiana: la decentralizzazione della contrattazione salariale. Questo significa, in termini pratici, la riduzione dell’importanza del contratto di lavoro nazionale a vantaggio delle trattative a livello della singola impresa. A me pare tanto semplice che il contratto nazionale dovrebbe servire a garantire per tutti, su tutto il territorio nazionale, un salario che consenta di vivere in maniera dignitosa, e che poi su questa base i contratti in ogni singola azienda dovrebbero riguardare gli incentivi legati alla produttività. Chiaro invece è l’intento di chi vuole “decentralizzare”: abbassare i salari, perché i lavoratori, in ogni singola azienda, hanno minor potere contrattuale rispetto a quando agiscono tutti assieme. A riguardo basta fare un esempio: un conto è uno sciopero nazionale, che ferma un intero settore per un certo periodo, un altro le manifestazioni dei lavoratori di una singola azienda, che spesso si rivelano inutili poiché una grande azienda può sopportare un periodo di fermo in uno stabilimento se gli altri continuano a produrre, come insegnano le vicende dei lavoratori FIAT di Pomigliano D’Arco.

In quest’ultimo capitolo Monti, che sa che i suoi punti forti sono soprattutto la reputazione internazionale e la competenza economica, ha inserito un po’ di altri temi, spesso senza un filo conduttore e soprattutto senza quella chiarezza d’azione che invece riserva per altri temi (vedi tasse sui consumi o decentralizzazione del contratto di lavoro nazionale).
Si va dalla modifica della legge elettorale (senza però specificare quale modello si preferisce), alla lotta all’evasione e alla criminalità organizzata, passando per un federalismo responsabile (non meglio definito) e alla riduzione dei contributi pubblici in politica e una loro maggiore trasparenza. Monti, rendendosi conto che la norma anti-corruzione approvata in Parlamento mancava di alcuni “dettagli” come falso in bilancio, auto-riciclaggio e termini di prescrizione, li promette per la prossima legislatura.


Tornando alla lotta alla criminalità organizzata, si parla di maggiore utilizzo di reati spia e di una migliore legislazione in materia di confisca dei beni mafiosi, in contrasto con quanto fatto da Berlusconi (vedi norme su intercettazioni) e di maggiore trasparenza negli appalti. Insomma, una vaghezza generale, anche se in materia di corruzione e criminalità organizzata si vede qualcosa di più concreto.
Purtroppo c’è anche qui un punto secondo me negativo: si parla di abbandono della concertazione tra le parti sociali in favore di una generica consultazione. Insomma, anziché decidere in consenso con costoro, un governo li ascolta e poi si fa di testa propria. La cosa è negativa, specie se si pensa che una riforma importante come quella Dini del 1995 sulle pensioni, che ha sancito l’adozione del più economicamente sostenibile sistema contributivo invece di quello retributivo, è stata fatta consultando tutte le parti sociali, e non come si è fatto, per esempio, in occasione della discussione in materia di produttività dell’ottobre scorso, in cui si è lasciata fuori  la CGIL, il sindacato più grande.

In conclusione, vedo in Monti un Berlusconi più presentabile in ambito internazionale e dal punto di vista dello stile e della giustizia (è incensurato e non candiderebbe mai un Dell’Utri). Non è poco, ma è comunque un conservatore, di una destra più classica ed europea e meno demagogica, ma sempre in antitesi ai temi di chi si sente progressista e di sinistra, specie quelli del lavoro. L’agenda Monti è per me un insieme di vaghe dichiarazioni d’intenti e più dettagliate demolizioni dei diritti dei lavoratori.
Segnalo infine l’articolo di Barbara Spinelli, che analizza il respiro politico di tale agenda e fa notare come si parla di democrazia solo in occasione della primavera araba, che invece ha visto purtroppo l’adozione di costituzioni “religiose” in Egitto e Tunisia. Per dirla in breve, la Spinelli afferma che l’idea che Monti ha del governare, con il suo voler dichiarare superata la dicotomia (il dualismo) destra-sinistra, è tipica di chi vuole annientare la dialettica politica a favore di un sapere tecnico per definizione giusto e quindi incontrastabile, quando invece la discussione, il confronto e il compromesso (nella sua più nobile accezione) tra idee diverse sono il sale della democrazia.
L'importante è che il confronto non diventi strepitio di variegati versi animaleschi: buona notte :)