domenica 14 aprile 2013

Della morte di Margareth Thatcher


Quando è giunta la notizia della morte di Margaret Thatcher ho avuto l'immediato istinto di scrivere un post su questo blog, per ribellarmi alle sperticate lodi nei confronti di un politico la cui azione neo-liberista e le idee di rimozione delle regole in economia hanno condotto al disastro finanziario di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze.
Probabilmente lo farò, ma mi sono reso conto, parlando con alcuni amici, di quanto sia difficile riuscire a far passare questo concetto, che effettivamente richiede un'estesa e complessa analisi politica. 
Oggi però Blob, il noto programma di Rai 3, ha dedicato una puntata proprio sulla morte dell'unico presidente del consiglio donna che il Regno Unito abbia mai avuto (a mostrare che il maschilismo non è purtroppo diffuso solo nella politica italiana). Notare le parole della "Lady di ferro" al minuto 3:00: "Lo spirito imprenditoriale era stato represso per anni: dal socialismo, da tasse troppo gravose, normative troppo rigide e una spesa pubblica troppo alta. La filosofia era nazionalizzazione, centralizzazione, controllo. Tutto questo doveva finire!". Faccio davvero fatica ad immaginarmi la Gran Bretagna come un regno di comunisti, ma forse sono influenzato dall'immagine deindustrializzata dell'odierno Regno Unito.



Perché cito questa puntata? Perché al minuto 3:20 è stato mostrato l'estratto di una canzone del 1985, Between the Wars, dedicata proprio alle lotte sindacali del 1985 contro la decisione della Thatcher di chiudere varie miniere e portare alla perdita di 20000 posti di lavoro. Tra l'altro, è anche una canzone per la pace, ma la metto qui perché critica i politici di allora generalmente contrari alle lotte dei minatori e ai loro scioperi.


Non so perché ma l'estratto mi ha colpito, e quando sono andato a cercare il testo, ho capito come poter spiegare l'abbandono che politiche non attente al lavoro e ai lavoratori causano nei confronti di questi ultimi.
Vi fornisco il testo originale, con traduzione di seguito per i non anglofoni.


I was a miner             
In times of austerity 
I looked to the government to help the working man 
Not for the iron fist but for the helping hand 
Bring me the draughtsmen 


I was a docker I was a railway man 
Between the wars 

With sweat at the foundry 
Between the wars 

And they brought prosperity down at the armoury 
"We're arming for peace me boys" 
Between the wars 

For theirs is a land with a wall around it 
And mine is a faith in my fellow man 
Theirs is a land of hope and glory 
Mine is the green field and the factory floor 
Theirs are the skies all dark with bombers 
And mine is the peace we knew 
Between the wars 

Build me a path from cradle to grave 
And I'll give my consent 
To any government 
That does not deny a man a living wage 
Go find the young men never to fight again 
Bring up the banners from the days gone by 
Sweet moderation 
Heart of this nation 
Desert us not, we are 
Between the wars 

Traduzione
Sono stato un minatore,
un lavoratore portuale,
un ferroviere,
tra le due guerre.
Ho cresciuto una famiglia
in tempi di austerità
col sudore del lavoro alla fonderia,
tra le due guerre.

Sono sempre stato iscritto al sindacato, e quando le cose si sono fatte più dure
mi sono rivolto al governo per aiutare i lavoratori
e hanno portato la prosperità all'armeria:
"Ci stiamo armando per la pace, ragazzi", 
tra le due guerre.

Ho mantenuto la fiducia e ho sempre votato
non per il pugno di ferro ma per chi usava le mani per portare aiuto.
Poiché la loro idea di paese è con un muro intorno,
la mia invece con la fiducia nel prossimo; 
il loro è un paese fatto di speranza e gloria
il mio di campagne verdi e fabbriche;
i loro cieli sono oscurati da bombardieri
i miei sono della pace che abbiamo conosciuto
tra le due guerre.

Chiamate i mastri artigiani,
portatemi i progettisti,
tracciatemi un sentiero dalla nascita alla morte,
e darò il mio consenso 
a quel governo
che mai negherà a un uomo un salario per vivere.

Non portate mai più i giovani in guerra,
issate le bandiere dei bei giorni andati.
Dolce moderazione
cuore di questa nazione.
Non abbandonateci, siamo ancora
tra le due guerre.

P.S.: perché quando sento cantare gli inglesi penso sempre allo stadio e alle pinte di birra? Scusate l'osservazione, ma mentre sentivo la canzone pensavo veramente a questo...

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