lunedì 23 giugno 2014

La bufala dell'immunità parlamentare

Qualche giorno fa mi ero stupito nel leggere i giornali che dicevano "Nel patto tra Partito Democratico, Forza Italia e Lega Nord si ripristina l'immunità parlamentare anche per i Senatori".
A leggere così, o almeno a guardare come molti hanno presentato la questione, sembra una cosa pessima: l'immunità parlamentare come termine richiama sempre brutte cose da Prima Repubblica, ossia il fatto che anche in caso di sentenza definitiva il parlamentare non può essere arrestato se non vi è l'autorizzazione della sua Camera di appartenenza, anche in caso di sentenza definitiva di condanna.
Questo concetto, che era contenuto nell'art. 68 della Costituzione, è stato rimosso proprio dopo gli scandali di Tangentopoli, modificando il sopra citato articolo in modo tale che in caso di sentenza definitiva l'arresto sia automatico. Restavano (e restano a tutt'oggi) invece le prerogative riguardo alle perquisizioni e alle intercettazioni o alla possibilità di essere arrestati prima della sentenza definitiva (entrambe le eventualità richiedono prima l'approvazione della Camera di appartenenza del parlamentare) e la non perseguibilità dei giudizi espressi in aula: se durante un discorso in aula un deputato, ad esempio, dà del ladro ad un'altra persona, questo atto è magari disdicevole ma non querelabile.
Il disegno di riforma costituzionale del Governo, nella sua forma originaria presentata al Senato, prevede che quest'ultimo sia non elettivo e quindi che le prerogative sopra citate decadano per i suoi membri. Vari emendamenti, presentati da membri di un po' tutti i partiti, quindi PD, Fortza Italia, Lega Nord, ma anche M5S (si veda ad esempio il 6.5), chiedono invece che le attuali differenze tra parlamentari e comuni cittadini rimangano in vigore anche per i nuovi senatori.
Ora, il mio punto non è esprimere un giudizio su cosa sia meglio tra queste due prospettive, ma sollevare una questione: perché tali modifiche sono state presentate come una reintroduzione dell'impossibilità di arrestare un parlamentare, salvo approvazione dei suoi colleghi, come nel video qui mostrato?


Mi chiedo per quale motivo anche Di Maio del M5S in un suo post su Facebook recita 

Ma in realtà non si sta mettendo in discussione alcun privilegio della classe politica. Anzi si rafforzano. Quei privilegi che hanno fatto sentire intoccabili i politici italiani negli ultimi 30 anni 

Non si rafforza proprio niente, visto che gli emendamenti attuali o lasciano la situazione invariata (quelli presentati da membri di PD, FI, M5S) o la modificano togliendo prerogative ai senatori (testo originale del governo). Per di più, sempre Di Maio cita un'intervista in cui la Finocchiaro afferma che al governo erano già stati mostrati gli emendamenti PD sull'immunità parlamentare (che tendono a lasciare la situazione così com'è, ripeto): egli usa tale affermazione per dire invece che il PD vuole ripristinare la situazione pre-tangentopoli. Perché? C'è da dire che alcuni emendamenti leghisti (quelli che una volta erano duri e puri) vanno in tal senso, ma da quanto ho visto nella lista di tutti gli emendamenti non ve ne è uno presentato da membri PD che abbia lo stesso scopo: perché quindi coinvolgere quest'ultimo partito quando tale errore è stato fatto da altri?
Ma lasciamo stare i politici, che magari certi "errori" li fanno per ragioni di propaganda politica (e succede da ogni parte, PD compreso): perché i giornalisti hanno presentato la faccenda come un peggioramento quando solo un partito (per di più non dei tre maggiori) fa una richiesta in tal senso? Bastava fare le ricerche che ho fatto io, che mi sono costate circa 30 minuti della mia vita: un giornalista ciò dovrebbe farlo per lavoro. Ci sono caduti tantissimi: Repubblica (come dimostra il video qui sopra), Fatto Quotidiano (in realtà poi nel link Zampa e Civati dicono più o meno le mie stesse parole, ma il titolo dell'articolo fa pensare ad altro), il Corriere della Sera (citando proprio le parole di Di Maio), e temo che l'elenco sia ancora più lungo. Lodevole eccezione è invece il Post, che spiega probabilmente meglio di me il concetto. Se chi fa il giornalista di lavoro commette certi errori, come ci si può aspettare che le persone (che spesso non hanno la capacità di informarsi correttamente) si formino un'opinione basata su fatti corretti e non su castronerie?

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