mercoledì 7 agosto 2013

Spiegazione di uno sfogo di rabbia

Circa un paio di ore fa, di fronte all'ennesimo dibattito televisivo sulla condanna di Berlusconi e le sue conseguenze per la politica italiana, dovuto alle dichiarazioni al Mattino di Napoli del presidente della Corte che ha emesso la sentenza, ho sfogato la mia irritazione per l'argomento nel seguente tweet.
Ammettendo che questo mio messaggio è un po' in contraddizione con il mio recente post sulla pacatezza e cercando di seguire il mio stesso suggerimento, vorrei argomentare in maniera migliore il contenuto di cui sopra.
Quando io e Spessotto organizzammo la prima serata della Festa Democratica del PD in Svizzera nel 2011 a Zurigo, invitammo sul palco il giornalista Luca Telese e l'allora consigliere regionale lombardo e oggi onorevole alla Camera Pippo Civati, per una serata dedicata ai problemi degli under 30 in Italia, quali disoccupazione, precarietà etc. Proprio da Civati ebbi un benevolo rimprovero (all'epoca non mi sembrò tale, ma in fondo non era niente di ché): mi sentii dare del populista dopo che ebbi fatto notare che avevamo passato l'intero dibattito a parlare di legge elettorale e di casta politica, riservando poche parole a problemi come appunto la disoccupazione giovanile, la nuova emigrazione e così via. Il rimprovero, che aveva dei validi argomenti, anche se penso che pure io non avessi tutti i torti, era che anche la legge elettorale serve ad agevolare un ricambio generazionale che, con l'attuale Porcellum, può avvenire solo per la benevolenza del segretario di turno di un partito al momento della compilazione delle liste, senza alcuna considerazione per il seguito e l'operato politico dei candidati.
In questi giorni le cronache sono piene di riferimenti alle divisioni del PD sulle regole per il prossimo congresso (e Civati su questo continua la sua battaglia) e agli isterismi degli esponenti del PDL sulla condanna del loro capo, senza dimenticarsi i drammi di qualche mese fa nel M5S sui rimborsi ai parlamentari e le espulsioni dei dissidenti.
Di converso la crisi economica è menzionata o come motivazione per non far cadere l'attuale governo o per evidenziare che l'indice di fiducia delle Piccole e Medie Imprese nella zona Euro è risalito, ed è sopra i 50 punti (soglia che separa l'ottimismo dal pessimismo) in Germania.
Un giudizio sintetico a riguardo lo ha dato Mario Seminerio, autore del sito phastidio.net segnalato nella barra laterale di questo blog:
Il mio invito quindi a chi oggi parla di Congresso PD e di condanne di Berlusconi è di dedicare almeno un occhio alla situazione economica attuale, per la quale si intravedono alcuni segnali d'ottimismo che però non sono ancora confermati da sostanziosi dati reali: tale problema richiederebbe non dico il 100% dell'attenzione, ma almeno il 75%, da dedicare tra un dibattito televisivo e l'altro, anche per recuperare gli ultimi vent'anni, in cui il principale argomento politico erano Berlusconi, i suoi processi e la sua condotta, pubblica e privata. Ve ne sarei eternamente grato.

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