lunedì 24 dicembre 2012

Natale (elettorale) in casa Della Mora

Vi ricordate i Natale di una volta? Quelli belli, in cui si mangiava come porci altri porci, quasi al limite del cannibalismo, 


o ci si annoiava coi familiari? Per intenderci, quelli in cui in televisione non c'era niente, a parte i cartoni animati per bambini, le messe e Natale in casa Cupiello?



Oggi purtroppo non fanno più vedere né Pinocchio né il Canto di Natale con Topolino (sia benedetto Youtube, che ancora mi permette di vedere questo capolavoro che tanta gioia mi ha dato nell'infanzia).


Questo Natale però non ci sarà di che annoiarsi, ne sono sicuro. Oggi, domenica 23 dicembre, abbiamo avuto una prova di come questo sarà un Natale elettorale. Era il giorno in cui ci si aspettava l'annuncio di Monti della sua candidatura, e quindi tutti ad attendere novità a riguardo e le eventuali reazioni.
La giornata è cominciata con questo colloquio pubblicato su Repubblica tra Monti e Scalfari, in cui il presidente del consiglio e il fondatore della testata analizzano la situazione politica attuale: peste e corna su Berlusconi e auspici per una collaborazione post-elettorale del Centro col PD. Il premier dimissionario poi illustra quello che dovrebbe essere secondo lui il programma del prossimo governo, ma sembra dubbioso su una sua eventuale candidatura.
Anche alla luce di questa intervista l'attesa per la rituale conferenza stampa di fine anno del presidente del consiglio era enorme.


Dopo "sole" due ore di interventi non si capiva ancora se il Mario tanto amato da Zurota si sarebe candidato, ma era sempre più chiaro che ormai Monti si pone in contrapposizione con Berlusconi e non lo ritiene avversario degno di rispetto politico.
Ma la lunga giornata televisiva di Monti ancora non era finita: c'era infatti ancora un'ospitata da Lucia Annunziata, e qui finalmente, in maniera più chiara secondo me, ha annunciato la sua intenzione di sostenere il Centro e prestare il suo nome come candidato premier. Ricordiamo che Monti non può candidarsi per il Parlamento, in quanto Senatore a vita, ma la legge attuale prevede che ogni coalizione indichi in anticipo il suo candidato presidente del consiglio. Tutto ciò a patto che oltre a Fini e Casini vi siano liste della società civile (su questo tornerò dopo).


Ovviamente, il venditore di pentole di Arcore non poteva rimanere fermo a guardare, specie perché era già programmato un suo intervento in un programma "notoriamente" ostile ai politici: "L'arena" di Massimo Giletti su Rai 1. Qui Berlusconi ha mostrato la sua tendenza a non riuscire più a parlare con nessuno: vuole solo platee adoranti e giornalisti o presentatori che facciano da spalla, che lo lascino parlare per ore e che si limitino solo ad annuire come Watson con Sherlock Holmes. Ancora una volta, le parole d'ordine sono "Via tasse, contro i complotti dell'Europa della Merkel e con tante facce pulite di imprenditori". Per ora dico solo che è triste vedere un anziano signore di 76 anni parlare come un ragazzino dopo una canna...
Insomma, la giornata di oggi ha mostrato la nascita di due blocchi che vogliono contendersi per il futuro la leadership della destra: i cosiddetti centristi, che vogliono Monti, e i lacché di Berlusconi, sempre più prigionieri della sua figura. Non serve che dica che io tifo per Monti: il nostro paese avrebbe tanto bisogno di una destra finalmente decente.
E gli altri in tutto questo? il PD ufficialmente si limita a una nota di Bersani, ma non poteva mancare D'Alema, che ribadisce che il PD il suo candidato ce l'ha e vuole vincere, pur nel rispetto di Monti e con la volontà di un dialogo post-elettorale per i problemi gravi ancora in sospeso che non possono essere risolti da una sola coalizione (quest'ultima è una mia interpretazione, però). Da notare la sua difesa di Vendola, descritto come un uomo di governo da valutare per i suoi atti. Chi non ci crede può guardare il video sottostante.


Nel frattempo, infine, Ichino e altri 3 parlamentari "renziani" hanno annunciato la loro intenzione di candidarsi in una "Lista Monti".
Altre reazioni, tra cui quelle di ovvia chiusura di Ingroia e i suoi "Arancioni", potete trovarle qui. Segnalo solo il silenzio di Grillo, sul cui blog l'ultimo post parla della raccolta firme necessaria per potersi candidare.
La situazione delle liste principali, quindi, è la seguente: per ognuna di esse, i commenti sono esclusivamente miei, e l'ordine di apparizione è dato dai risultati dei sondaggi pubblicati su termometropolitico.it, che però non tengono conto delle evoluzioni odierne.

1) PD+SEL+Socialisti, candidato premier Bersani. 
Non ho mai nascosto la mia preferenza per Bersani e per il PD, quindi mi limiterò a dire che per ora sono i favoriti, ma la candidatura di Monti potrebbe attirare alcuni "moderati" a disagio con la linea di Bersani, Fassina (responsabile economia del PD) e Vendola; secondo me però questo aiuterebbe solo a fare più chiarezza e connotare questa come una coalizione classica di sinistra europea, dal profilo social-democratico e quindi progressista. Se il PD da un lato garantirà in Europa che non si stravolgerà quanto fatto dal governo Monti, dall'altra Vendola farà una giusta opera di pressione per modificare qualcosa, specie in tema di esodati (su cui comunque il PD, una volta tanto, si è mostrato battagliero) e riforma del lavoro. I socialisti? Nome nobilissimo, ma al momento non pervenuti, almeno mediaticamente parlando. PD e SEL hanno programmato le primarie per i loro parlamentari il 29 e il 30 dicembre, data un po' ostica ma il tempo era veramente poco. Il segretario Bersani si riserva un elenco di 100 nomi decisi da lui che compariranno nelle liste elettorali, cosa in teoria giusta visto che il segretario e candidato premier ha diritto ad avere un certo numero di uomini di fiducia nel Parlamento. Spero però che questo elenco comprenda molti elementi della società civile e non vecchi ripescati non eletti alle primarie: per ora l'unico segnale è negativo, vista la mancanza di esponenti "ambientalisti" alle primarie, spero che si rimedierà.

2) PDL + Lega(?) + Fratelli d'Italia + La Destra, candidato premier Berlusconi.
Ancora una volta la destra all'italiana, sempre più impresentabile in Europa (basta vedere il sostegno di tutto il PPE a Monti all'ultimo congresso), ma ancora seconda nei sondaggi e in risalita dopo l'annuncio di Berlusconi della sua sesta candidatura. Il PDL, secondo Berlusconi, candiderà molte facce nuove ed elementi finora estranei alla politica: tutti imprenditori (50%, secondo quanto annunciato oggi da Giletti) o sindaci al secondo mandato (20%, sempre la stessa fonte). Io però sono stufo che la società civile siano solo imprenditori o simili: e le forze sindacali? Gli operai? I precari? La Lega ufficialmente ancora pone come condizione che Berlusconi non si candidi, ma sono convinto che, in cambio dell'offerta del PDL a sostenere la candidatura di Maroni in Lombardia alle regionali, questo dettato svanirà: la Lega sa che da sola in Lombardia non vince e si condanna all'isolamento a livello nazionale, per non parlare poi delle minacce di Berlusconi di far cadere le giunte in Veneto e Piemonte, a presidenza leghista, in caso di mancato accordo per le elezioni nazionali. Fratelli d'Italia è la nuova lista fondata da La Russa, Crosetto e Meloni (questi ultimi due definiti "Il gigante e la bambina"), fuoriusciti dal PDL che non sanno staccarsi dal padrone ma che vogliono cercare di rifarsi una dignità, magari per tenere le mani libere dopo le elezioni. Infine, La Destra di Starace, pardon, Storace, ché un po' di fascisti non mancano mai...

3) Movimento 5 Stelle, candidato premier non pervenuto.
Hanno essenzialmente 3 pregi: sono tutte facce nuove, giovani e piene di entusiasmo, hanno già scelto i parlamentari tramite consultazioni online e sono un partito unico, quindi con una struttura e dinamiche decisionali teoricamente facili. Di contro, non hanno ancora scelto il loro candidato premier, le loro parlametarie (le votazioni per scegliere i parlamentari) hanno visto la partecipazione di quattro gatti e le dinamiche democratiche interne sembrano assenti, ossia pare che valga solo la legge di Grillo e Casaleggio e chi non è d'accordo viene subito espulso. Per altre considerazioni, rimando al mio post su di loro.

4) UDC + FLI + Italia Futura + Lista Monti(?) + Montiani PDL, candidato premier Monti.
I centristi, preoccupati fino a qualche giorno fa per le titubanze di Monti, oggi sono più sereni: il loro candidato in pectore ha accettato la contesa elettorale. Secondo i sondaggi, infatti, la discesa in campo di Monti varrebbe almeno 6 punti percentuali. Se l'UDC di Casini e FLI di Fini sono cosa nota, la Lista Monti e Italia Futura dovrebbero soddisfare il desiderio di Monti di avere candidati della cosiddetta società civile. Anche qui mi incavolo col fatto che questi siano solo amici di Montezemolo o accademici: come se tutti in Italia avessimo una fabbrichetta o una cattedra. I Montiani del PDL sono essenzialmente i seguaci di Frattini, qualche democristiano del PDL che solo ora ha trovato il coraggio di mandare a quel paese il capo, dopo averlo appoggiato per 18 anni: troppo tardi, secondo me. I centristi sono però ancora prigionieri di veti incrociati: Montezemolo non vuole Fini, Fini non vuole i fuoriusciti del PDL, ma alle elezioni tutto si ricomporrà, vedrete.

5) "Arancioni" + Federazione della Sinistra + Italia dei Valori(?), candidato premier Ingroia(?)
Nonostante non abbia ancora definitivamente sciolto le riserve, sembra che sia Ingroia il candidato di una lista che vede esponenti "civici" (gli Arancioni), la cara vecchia Sinistra radicale che fu, o i suoi rimasugli (la Federazione della Sinistra, unione di Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani) e l'Italia dei Valori. Ingroia ha comunque già annunciato che non vuole Diliberto e Di Pietro in lista, per segnare un vero cambiamento, e apre a PD e Movimento 5 Stelle. Personalmente mi stanno anche simpatici e apprezzo la volontà di cambiamento vero che sembrano offrire, ma non approvo che Ingroia, per quanto lo rispetti, si candidi così poco tempo dopo aver lasciato la magistratura in Italia. Inoltre, non capisco perché si dicono pronti a dialogare col PD ma poi si presentino da soli. Altre considerazioni nel post del magnifico Zurota.

P.S.: non ho menzionato Fermare il Declino, ma ancora non si sa se si presenteranno alle elezioni o chi sosterranno, quindi non sapevo dove metterli.

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